Coronavirus, le amiche diventano sarte e fanno le mascherine

L'iniziativa di alcune carrarine

Mascherine

Mascherine

Carrara, 3 aprile 2020 - Amiche nella vita, sarte contro il Coronavirus. In un momento così tragico per la nostra nazione, con l'Italia intera alle prese con la battaglia del Covid-19, c'è una squadra di donne che ha pensato bene di utilizzare questo relax forzato a casa per dare una mano a chi è in difficoltà, Nata da un'idea di Carlotta Pellecchia, che ha messo insieme i finanziatori, è partita la campagna di realizzazione di mascherine riutilizzabili in cotone e cuffie per le infermiere. Assieme alla 'mente' dell'organizzazione, Pellecchia, anche Valentina Grassi, Giulia Batti, Maddalena Genovesi, Rita Caleo, Antonella Ratti. Tra queste donne, avenzine e marinelle, c'è chi ha un negozio virtuale di articoli per l'infanzia, chi invece vende articoli per lo spettacolo e anche chi è pensionata. Tutte queste donne vengono accomunate dalla voglia di dare il loro contributo per questa nobile causa.

Valentina, incinta di 8 mesi di una bimba, racconta questa idea: “Mancano pochi mesi al parto, e per forza di cose ho dovuto sospendere l'attività, anche a causa del Coronavirus. Assieme a Carlotta parlavamo da tempo su come collaborare per aiutare chi sta lottando in prima linea ed è venuta fuori questa idea. Ci siamo mosse per capire se c'era qualcun altro che poteva darci una mano e abbiamo coinvolto alcune signore di Marina. Non potendoci vedere dal vivo, ci siamo coordinate nei primi giorni tramite la tecnologia, Whatsapp e siamo partite. Inizialmente siamo andate a rilento perché dovevamo far vedere le mascherine per avere il via libera, se erano realizzate nella maniera giusta, adesso siamo a pieno ritmo, in 10 minuti riusciamo a farne una".

"Ormai passiamo dalla mattina alla sera dietro a una macchina da cucire a sfornare mascherine e cuffie. In poco tempo Carlotta è riuscita a trovare il materiale e i finanziatori e siamo partite. Credo che in meno di una settimana, da quando abbiamo iniziato, abbiamo realizzato 500 mascherine e circa una cinquantina di cuffie in cotone per le infermiere. Ora per coordinare il lavoro di tutte basta un messaggio nella chat”.

Un grande lavoro, importante perché le mascherine realizzate in cotone possono essere lavate, e quindi riutilizzate. Una volta presa, la mascherina non viene smaltita e non serve un altro ordine, non c'è il rischio di restarne sprovvisti. E alcune donazioni sono già partite: “Abbiamo fornito le mascherine al reparto di Ostetricia dell'Opa, alla sub terapia intensiva del Noa, e alla cooperativa del consolato del mare, che fa parte della protezione civile. Per ritirare le mascherine è semplice: grazie al mio lavoro mi sono creata un angolo di carico e scarico vicino casa, non servono contatti e il gioco è fatto, anche Marina ha un suo punto d'appoggio”. Chi avesse necessità di reperire mascherine può contattare le sarte tramite Facebook.