Conto alla rovescia per il ripascimento Tre ipotesi per sistemare le zone a rischio

Tavolo tecnico al Genio civile con l’assessore Guidi e i rappresentanti dei balneari. Le opere vanno appaltate entro il 26 maggio. Una soluzione, breve ma poco soddisfacente, è via terra con i camion. Le altre sono via mare con la draga e con la ’movimentazione’

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di Francesco Scolaro

Sono salite a tre le ipotesi per sistemare d’urgenza la costa massese in vista della prossima stagione estiva. Resta quella via terra, con i camion, che consente di accorciare i tempi ma di portare sì e no 10mila metri cubi di sabbia. Davvero pochi per un litorale che ha bisogno di riceverne almeno 200mila, ossia 20 volte tanta. Le altre due strade sono tutte via mare, con due modalità differenti da applicare magari anche contemporaneamente su Marina di Massa e Ronchi: una rappresenta il classico ripascimento, da effettuare con la draga andando a ‘pescare’ la sabbia dai punti di accumulo oltre le scogliere; l’altra è invece una ‘movimentazione di sedimenti marini’ – effettuata già negli anni scorsi per esempio nella zona delle colonie – che si traduce in una sorta di pompaggio spinto delle sabbie portate via dalla linea di costa ma che restano ‘soffolte’, non oltre il limite delle scogliere. A patto che ci siano punti di accumulo, che vanno verificati. Nel caso del pescaggio oltre le scogliere basta un’analisi della granulometria dei sedimenti, ossia la dimensione dei granelli di sabbia. Per la seconda serve anche un’analisi chimica, oltre a quella granulometrica, che ovviamente allunga ancora i tempi che sono già stretti: le opere devono essere appaltate entro il 26 maggio e completate entro il 30 giugno. Altrimenti la Regione Toscana revocherà il finanziamento di mezzo milione di euro concesso soltanto il 21 marzo.

Sono stati questi i temi al centro del tavolo tecnico che si è svolto ieri mattina al Genio Civile di Massa, con l’assessore ai lavori pubblici Marco Guidi e i rappresentanti dei balneari, Itala Tenerani, presidente del Consorzio Riviera Apuana, Stefano Gazzoli, presidente Fiba Confesercenti, e Luca Martini, presidente della Compagnia del Mare. "Stiamo valutando quella che può essere la soluzione migliore sotto il profilo tecnico e che può garantire il maggior apporto di materiale – ha sottolineato Guidi –. Ringrazio il Genio Civile e l’ingegner Enzo Di Carlo che sta curando il coordinamento. Gli uffici del Genio ci faranno avere le loro previsioni sui punti di accumulo della sabbia per capire se ce n’è abbastanza e fare i calcoli necessari. Ci siamo dati appuntamenti per mercoledì prossimo, così da avere un quadro chiaro e decidere come intervenire. Da oggi, di fatto, abbiamo 90 giorni per completare l’opera: siamo di corsa, con i tempi tecnici delle analisi e delle procedure di gara. Una cosa è certa: la Regione è stata categoria, non esistono deroghe. Deve essere programmato e fatto entro il 30 giugno altrimenti revocheranno i finanziamenti. La volontà è quella di intervenire dove ci sono le criticità più gravi, segnalate dai balneari in quel documento che abbiamo già dato alla Regione".

Punti critici evidenziati dai rappresentanti dei balneari: "Sicuramente la zona tra il bagno Marchini e la Don Gnocchi, poi Marina di Massa e l’area di Ronchi" ha rimarcato Tenerani. La soluzione ideale resta quella con la draga, come sottolinea Martini: "La cosa più semplice e logisticamente più pratica per gli accumuli. Evita il passaggio dei camion sulla sabbia, riduce l’inquinamento e non dimentichiamo che negli anni passati i controlli sulla sabbia portata dai camion ha sempre portato un po’ di problemi". L’obiettivo è quello di superare l’emergenza, ai limiti delle possibilità, e garantire l’apertura a chi oggi non riuscirebbe di fatto neppure a piantare neppure una fila di ombrelloni. Ma c’è da correre.