Consorzio Zia contro il commercio "No alla variante per l’ex Dalmine"

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Per il Consorzio Zona industriale apuana il commercio all’ingrosso nell’area ex Dalmine non si deve fare, è il parere espresso dall’assemblea dei soci. Obbligatorio ma non vincolante, non impedirà al Comune di Massa di portare a termine la variante presentata da Sogegross. Questo è l’aspetto operativo. Ma oltre la pratica c’è la teoria e soprattutto c’è la politica, quella che deve decidere le sorti del territorio sotto il profilo urbanistico, industriali o commerciali. La proposta di realizzare un’attività commerciale all’ingrosso all’interno del perimetro della Zona industriale apuana deve passare appunto da una variante urbanistica per cambiare la destinazione d’uso di un terreno che per vocazione dovrebbe essere industriale o artigianale. Un cambio non banale. E che non piace ai soci del Consorzio Zia, in primis la Regione che da sola detiene il 51% delle quote.

Ma il parere negativo non è arrivato solo da Firenze, tramite l’assessore regionale Leonardo Marras. Al di là del Comune di Massa, un veto è arrivato anche dal Comune di Carrara, dalla Provincia e, soprattutto, dal rappresentante della Camera di Commercio come dall’Autorità Portuale. Motivazioni a più livelli, dalla mancata conformità con i piani sovraordinati, come il Piano territoriale di coordinamento, alla volontà di non erodere altre particelle del tessuto industriale andando così a impoverirlo proprio ora che l’economia di Massa Carrara sembra crescere sotto il profilo industriale: ci sono richieste di aree in aumento. Basta vedere che lo stesso lotto ex Dalmine interessa per la nautica alla Power Marine che ha presentato un ricorso al Tar. Ora la parola passa all’amministrazione che potrà comunque decidere di tirare dritto, anche con il parere contrario del Consorzio.