Confartigianato: "Chiudiamo oggi sperando di salvare il Natale"

"Ci sacrifichiamo per senso di responsabilità. Ma ora i contributi devono arrivare presto e a chi ne ha bisogno"

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"Chiudiamo oggi, facciamo un enorme sacrificio per salvare il Natale sperando di poter recuperare per le feste tutto ciò a cui oggi rinunciamo. Lo facciamo per un profondo senso di responsabilità nel momento in cui il nostro paese, come tutto il mondo, sta affrontando un momento difficilissimo. Siamo certi che non sono i ristoranti, i bar, le pasticcerie gli untori del Paese ma siamo anche consapevoli che ogni limitazione agli spostamenti rappresenta una barriera alla diffusione del virus. Sacrifichiamo la nostra passione, il nostro lavoro e speriamo che gli aiuti previsti dal Governo nel Decreto Ristoro siano rapidi e sostanziosi. Destinati stavolta solo a chi davvero subirà un danno dalle ultime restrizioni". E’ l’appello unitario emerso dalla riunione dei rappresentanti della categoria all’interno di Confartigianato, Gabriele Giovanelli, presidente del settore alimentazione e titolare del ristorante La Terrazza del Conte di Marina di Carrara, e Roberto Boggi, titolare del ristorante Interno 23 di Carrara. Una posizione condivisa che è emersa al termine dell’incontro avuto con il direttore Gabriele Mascardi. Chiedono un salvagente al Governo e il Decreto Ristoro sembra andare in quella direzione: "Ben vengano l’abolizione del versamento della scadenza della seconda rata Imu e la sospensione dei contributi per i lavoratori delle aziende interessate dal Dpcm – proseguono Giovanelli e Boggi -. I contributi a fondo perduto previsti per le aziende stavolta sembrano avere una logica, con accredito diretto sul conto corrente bancario o postale dei soggetti che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto previsto dal decreto legge Rilancio. Per i ristoranti le somme vanno da circa 5mila euro (per quelli con fatturato fino a 400mila euro) per arrivare a 13.390 per quelli fino a 5 milioni di fatturato. Oltre il contributo a fondo perduto sarà di 25mila euro. Ora chiediamo che queste risorse vadano a chi ne ha davvero bisogno e che arrivino in fretta, entro la metà di novembre. Ma chiediamo anche lo stop per il mese di novembre di altre imposte e tariffe e l’appello lo rivolgiamo ad esempio ai Comuni per quanto riguarda la Tari o altri balzelli locali".