Commissione paesaggistica, strappo sul restyling del lungomare

Il progetto ha incassato il "sì" solo di due esperti su tre "Scelte troppo “standard“ e non contestualizzate"

Il progetto da 1,4 milioni di euro per la riqualificazione del lungomare di Massa, fra la passeggiata a monte attorno al cuore marinello, piazza Betti e la nuova fontana davanti al pontile, spacca la commissione paesaggistica e a seguire pure la politica. Il progetto è stato al centro della discussione ieri mattina, all’attenzione della Commissione urbanistica. Ospiti due membri della commissione tecnica paesaggistica, l’ingegner Gaetano Farro e l’architetto Nicola Gallo: il progetto ha infatti ottenuto un parere non vincolante positivo grazie al voto di due membri su tre, tra cui Farro, e quello contrario di Gallo. Ed è proprio quest’ultimo che anche di fronte ai consiglieri ha ribadito alcune perplessità operativa.

"Si tratta di un progetto importante per il territorio che si va a inserire in un paesaggio urbano connotato e caratterizzato, una zona che ha una storia. Il più grande nemico di questo progetto è che fa scelte standard, che potrebbero andar bene in aree prive di contesto storico caratterizzante. Col passato, dove esiste, bisogna sempre confrontarsi. Invece autobloccanti, gres, acciaio corten, asfalto colorato sono elementi utilizzati un po’ ovunque".

L’ingegner Farro ha invece evidenziato che nonostante i limiti progettuali si tratta comunque di un disegno che cercherà di riqualificare una zona del lungomare che ha comunque bisogno di decoro senza stravolgerne la struttura, da poter realizzare in breve tempo, e da qui è nato il parere positivo. Il presidente della commissione, il forzista Luca Guadagnucci, ha quindi contestato il disegno proposto "una progettazione banale avulsa dal contesto. Cercheremo di opporci come possibile". Giudizi negativi anche da parte dei consiglieri Stefano Alberti e Dina Dell’Ertole. Dura anche la contestazione di Rifondazione comunista che evidenzia il distacco fra il progetto e il Piano dell’arenile: "Ci pare alquanto strano che si proceda in questo modo, prima si realizza e poi si pianifica. A meno che i tempi elettorali stringano e la voglia di affermare ‘noi abbiamo fatto’ abbia la meglio su un percorso serio, corretto, intelligente di pianificazione che tenga di conto delle esigenze della città. Un’opera isolata che servirà solo alla propaganda elettorale alle porte".