Morto mentre insegue un ladro: "Era una persona buona", mamma Carla distrutta dal dolore

Gli amici di Claudio Vita lasciano uno striscione davanti al "Vintage". Proseguono gli accertamenti per ricostruire i dettagli di quella drammatica notte

Claudio Vita

Claudio Vita

Montignoso (Massa Carrara), 22 aprile 2021 - Un lungo striscione per ricordare Claudio Vita, la sua vitalità e solarità, 32 anni il prossimo settembre, e per abbracciare i familiari del giovane imprenditore che da lunedì, da quando i suoi progetti, i sogni, e il futuro, sono stati infranti sui binari della ferrovia all’altezza della rotatoria del paese, nei pressi della discarica di Cava Fornace, hanno perso il sorriso. Un dolore immenso e profondo ha colpito la grande famiglia di Claudio Vita. Un dolore vissuto con compostezza e riservatezza come è nello stile della famiglia conosciuta e apprezzata. Lo striscione in bianco e nero, lungo una decina di metri, è stato messo in piazza Fabrizio De Andrè al Cinquale di Montignoso davanti al "Vintage Cafè" e al ristorante "Tanka", i locali di Claudio Vita che sono chiusi. Nessuna scritta in lutto sulle vetrate dei locali, come se Claudio tornasse ad aprirli da un momento all’altro. Esplicito il contenuto del messaggio: "Gli sciacalli possono pure banchettare sul cadavere di un leone. Ma lui resta un leone e loro restano sciacalli. Ciao Clà". Un messaggio diretto a chi ha voluto fargli del male. Piazza De Andrè ieri mattina era deserta: ben visibili le telecamere posizionate sui locali dell’imprenditore e sulla piazza. Le immagini potrebbero essere utili agli investigatori per ricostruire alcuni aspetti di una vicenda che si è conclusa nel più tragico dei modi.

«Era un ragazzo solare con un sorriso che non si dimentica", commenta il titolare della rivendita di tabacchi. E percorrendo la strada che costeggia la ferrovia nei pressi della discarica dove è stato trovato cadavere del giovane i sussurri delle persone ricordano quegli attimi tragici e ricordano gli amici di Claudio sopraggiunti quando la notizia della disgrazia ha circolato con un drammatico passaparola. Non solo un lungo striscione per ricordare Vita, ma anche tanti messaggi sui social. E tante attestazioni di affetto ai genitori Carla e Lamberto, titolari della attività alimentare in piazza De Gaspari da quaranta anni. "Mio figlio era un ragazzo solare e buono. Quando veniva in negozio salutava tutti e se vedeva una persona in difficoltà la aiutava", a ricordare Claudio è il linguaggio del cuore della mamma. Mamma Carla la cui emozione al telefono trasmette il grande amore per il figlio e l’immensità del suo dolore.

Intanto proseguono gli accertamenti del comando provinciale dei carabinieri di Massa e dei militari di Prato che nel giro di poche ore hanno ricostruito lo scenario in cui è maturata la tragedia senza tralasciare alcun dettaglio, anche eventuali sanzioni amministrative per chi era nel locale della vittima, un aspetto secondario rispetto alla necessità primaria di ricostruire l’episodio, il furto del portafoglio, che ha scaturito la reazione di impeto di Vita, una reazione che si è conclusa in maniera tragica. L’ipotesi più plausibile è che sia stato un incidente, una tragica disgrazia. Sembrerebbe che la distanza tra il vagone del treno merci a cui si era attaccato l’ imprenditore e il vagone sul quale era saltato il giovane pratese non sia compatibile con l’ipotesi di una possibile spinta che abbia fatto precipitare Claudio Vita. Ma il condizionale resta obbligatorio.