"Rischio chiusura per le scuole dell’infanzia". No degli insegnanti ai nuovi ‘comprensivi’

Lettera-appello dei docenti aullesi contro la scelta dell’Unione di smembrare la direzione didattica. "Tutto deciso nelle stanze del potere"

Bambini in una scuola dell'infanzia (foto di repertorio)

Bambini in una scuola dell'infanzia (foto di repertorio)

Aulla (Massa), 2 dicembre 2022 - Accentrare non aiuta le scuole più piccole che invece vanno tutelate. Gli insegnanti delle scuole dell’infanzia della direzione didattica di Aulla lanciano un appello dopo aver appreso la volontà dell’Unione dei comuni di smembrare la direzione didattica per creare tre comprensivi. Saranno l’Istituto Gandhi facente capo alla frazione di Albiano con una prima media e una primaria a tempo pieno, con la scuola dell’infanzia di Albiano, asili e primarie di Pallerone, Serricciolo, Podenzana, Montedivalli e Ragnaia. Poi il comprensivo Alighieri che avrà come riferimento la scuola media Alighieri di Aulla e comprenderà asilo e primaria di Aulla, infine il comprensivo Licciana-Tresana con tutte le scuole dei due comuni.

«L’Unione – si legge in una lettera aperta – ha presentato richiesta alla Provincia e alla Regione, senza consultare la direzione didattica, mettendo solo al corrente la dirigente. Agli insegnanti non è stata data la possibilità di esprimersi in merito a questa decisione, ma noi siamo la scuola e vorremmo dire la nostra riguardo un’iniziativa che andrà a sconvolgere la redistribuzione delle scuole, l’organizzazione interna, le graduatorie interne dei docenti e del personale Ata, con l’ennesimo cambio di dirigente".

Indice puntato contro la politica. "La scuola dell’infanzia in particolare – scrivono –, è considerata dalle famiglie un servizio. Noi insegnanti la consideriamo un’istituzione educativa fondamentale che opera in collaborazione con le famiglie. A chi giova tutto questo? Sicuramente alla frazione di Albiano che avrà il suo polo scolastico completo, alla scuola privata De Amicis finanziata e sostenuta da più parti, alla frazione di Montedivalli che non dovrà più spostarsi ad Aulla per ogni cosa. Le piccole scuole, soprattutto quelle dell’infanzia, saranno invece penalizzate. Chiuderanno perché le famiglie si sentiranno defraudate di un diritto e un genitore, già oberato da mille impegni e problemi, non partirà mai da Bigliolo o Quercia per andare ad Albiano per l’iscrizione. Ma la conseguenza sarà che scuole come Ragnaia, Podenzana, Serricciolo, Pallerone, già penalizzate dalla vicinanza con il centro e il tempo pieno, chiuderanno definitivamente".

«Tutto è stato fatto e deciso nelle stanze del potere della politica che, come al solito, non ha tenuto in nessuna considerazione le persone – continuano gli insegnanti –, i bambini e tutte le famiglie che nell’indotto scolastico lavorano. Probabilmente non sarà possibile ribaltare queste decisioni ma è possibile esprimere dissenso e gridare che ci sentiamo presi in giro quando parlano della scuola come una risorsa, come un centro di aggregazione, come un punto fermo sul territorio povero, frastagliato della Lunigiana".