La Cgil cambia: è invecchiata ma cresce

In provincia di Massa Carrara la Camera del Lavoro chiude il 2019 con oltre 18mila iscritti: forse è un record. Ma i pensionati sono quasi la metà

Nicola del Vecchio (col megafono) durante una recente manifestazione

Nicola del Vecchio (col megafono) durante una recente manifestazione

Massa Carrara, 23 dicembre 12019 - Il sindacato cambia pelle, e non solo. Basta vedere i dati del tesseramento della Cgil in questa provincia. Il principale sindacato italiano si conferma un “colosso“ con oltre 18mila iscritti, ma se qualcuno ha ancora in testa i cortei e le manifestazioni degli anni Settanta/Ottanta, dovrà aggiornarsi. E in fretta. Le mitiche “tute blu“, ovvero i metalmeccanici iscritti alla Camera del Lavoro, sono in via (rapida) di estinzione. Nella nostra provincia non raggiungono quota 700. E di conseguenza il loro “peso“ politico è precipitato. Proibito dire che ormai contano pochissimo, ma insomma...

 numeri parlano chiaro. Quasi il 50% degli iscritti alla Camera del Lavoro è formato da pensionati. Tra i lavoratori attivi, la categoria più rappresentativa, in provincia così come in tutt’Italia, è la Filcams. Questo terribile acronimo unisce i lavoratori del commercio, del terziario, dei servizi e della grande distribuzione. E dentro la Cgil di Massa Carrara sono la maggioranza, con circa 3mila iscritti. Seguono poi tutte le altre sigle. E tra queste sul podio salgono, come iscritti e quindi come “peso“ sindacale e politico, la Funzione Pubblica (i dipendenti comunali, della Provincia e dello Stato) e naturalmente la Fillea (che rappresenta sia i lavoratori del marmo che quelli dell’edilizia). Altro dato importante. Il sindacato invecchia. E non parliamo dei quadri dirigenti ma degli iscritti. Nella nostra provincia dentro la Cgil i più rappresentati sono gli iscritti della fascia compresa tra i 45 e i 60 anni. Senza scordare i pensionati. A descrivere, con un certo coraggio, cosa sta accadendo dentro la Camera del Lavoro è lo stesso Nicola Del Vecchio, segretario organizzativo.

"Il calo degli iscritti alla Fiom è un dato di fatto dovuto alla crisi del settore metalmeccanico e manifatturiero. Ma in provincia di Massa Carrara la Cgil sta chiudendo il tesseramento 2019 con dati buoni. Già lo scorso anno avevamo superato i 18mila iscritti e quest’anno confermeremo la quota. Naturamente oltre ai lavoratori attivi in questo dato ci sono anche i pensionati che sfiorano il 50% del totale. Ma diversamente da altre realtà, nella nostra provincia, gli attivi sono più dei pensionati". Del Vecchio poi precisa che i dati finali si conosceranno solo a gennaio, forse febbraio, ma ormai il trend è questo. "E’ chiaro che il tesseramento risente delle trasformazioni in corso nel mercato del lavoro. E la nostra rappresentanza aumenta nei settori più soggetti alla precarietà. C’è ad esempio il Nidil, la categoria che rappresenta tutti i lavoratori atipici. Ebbene, in provincia sfiora già i mille iscrittti".

Dati a parte, Nicola Del Vecchio spiega che "la politica sindacale che stiamo mettendo in campo è quella di guardare sempre di più alla trasformazione del mercato del lavoro. Noi abbiamo la massima attenzione alla contrattazione inclusiva. Che vuol dire fare una contrattazione che tenga conto, nei singoli luoghi di lavoro, di tutti i tipi di contratto, non solo di chi ha un contratto più forte degli altri. In tante realtà – spiega il dirigente della Cgil – accanto al lavoratore assunto a tempo indeterminato ci sono quelli a tempo determinato, in somministrazione e persino quelli degli appalti e dei subappalti. Il rischio, se non c’è la massima attenzione, è che si perdano diritti e le condizioni di lavoro peggiorino. Come Cgil abbiamo da tempo richiamato tutti alla necessità di lanciare una carta dei diritti del lavoro. I diritti devono stare in capo alla persona indipendentemente dal suo contratto di lavoro". © RIPRODUZIONE RISERVATA