"Il futuro del Cermec? Più fetore e meno occupazione"

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 I rifiuti urbani trattati sotto uno dei capannoni sorti nell’area Cermec a Massa

I rifiuti urbani trattati sotto uno dei capannoni sorti nell’area Cermec a Massa

Massa, 19 gugno 2017 - "Non possiamo accettare di diventare la pattumiera della Toscana e perdere pure dei posti di lavoro. Fa bene il sindaco a non voler entrare nel carrozzone del gestore unico dei rifiuti, RetiAmbiente, fino a quando non ci saranno garanzie da parte della Regione Toscana sul futuro del Cermec e sull’occupazione che potrà garantire".

E’ lapidario il segretario provinciale UilTrasporti, Rolando Bellè, che si schiera a difesa dell’impianto consortile di trattamento dei rifiuti. La vicenda è quella emersa negli ultimi giorni: la modifica della legge, votata dal consiglio regionale, assegna al Cermec un futuro ancora più maleodorante. Se qualcosa non cambia, alla fine del concordato, quindi fra il 2018 e il 2019, l’impianto è destinato a diventare un sito dedicato esclusivamente al trattamento meccanico biologico di tutti i rifiuti della regione. In pratica una enorme compostiera a cielo aperto portatrice di odori nauseabondi che peggioreranno le condizioni di vita nelle case vicine. Inoltre con il solo biologico l’impianto avrà bisogno di meno personale, un ulteriore taglio all’occupazione apuana.

Una visione che vede sulle barricate il sindacato UilTrasporti: "Non possiamo accettare questa decisione della Regione – incalza Bellè – tutto in una logica ‘pisanocentrica’ che vuole favorire il nuovo impianto di Peccioli destinato al trattamento dei rifiuti indifferenziati. Se c’è bisogno di un secondo impianto per l’indifferenziato oltre a quello di Pioppogatto allora deve essere il Cermec, come accade oggi. Il sito di Peccioli, che è privato, doveva servire solo in deroga per i rifiuti dell’area fiorentina e invece adesso la Regione vuole sostituirlo al Cermec destinando quest’ultimo a essere una compostiera della Toscana. O continua ad arrivare l’indifferenziato o il Cermec diventi una piattaforma del multimateriale di tutta l’area nord della regione, per garantire meno odori e occupazione. Altrimenti ha ragione il sindaco – conclude Bellè -: non entriamo in RetiAmbiente".