Centro congressi e futuro. Un gioiello da rilanciare

Ritardi nei permessi anticendio: la struttura ’lavora’ a mezzo servizio Il complesso attualmente ospita i grandi processi che necessitano spazio

Il giorno dell’inaugurazione del centro congressi di Marina di Massa

Il giorno dell’inaugurazione del centro congressi di Marina di Massa

Massa, 19 aprile 2021 - C’era una volta il Centro Congressi di Marina di Massa, già sede dell’Agenzia di promozione turistica e di proprietà della Provincia, in attesa di tornare a disposizione della città e del turismo. E chissà che non possa essere il 2021 l’anno della rinascita anche per questo complesso. Costruito dalla Regione, negli anni successivi era stato acquistato dalla Provincia a novembre 2004, per 775mila euro, prezzo dimezzato rispetto al valore a base d’asta grazie alla documentata rilevanza di pubblica utilità rispetto all’utilizzo. Da lì è iniziato un periodo di alterne fortune per l’immobile che si trova proprio a ridosso di piazza Betti e sopra Poste Italiane. E’ rimasto aperto fino al 2014 grazie a rinnovi provvisori per poi essere chiuso dalla fine dello stesso anno per la necessità di rinnovare il certificato di prevenzione incendi, risalente al 1995 e scaduto nel 2010, con richiesta di nuove prescrizioni sulla base della normativa che era cambiata.

Ma i lavori , anche a causa della riforma delle Province, al taglio delle risorse e ai prelievi forzosi dallo Stato, si sono allungati nel tempo: dal 2015 sono stati completati solo alla fine del 2018. Costo totale circa 200mila euro. A marzo del 2019 il taglio del nastro per la riapertura da parte del presidente Gianni Lorenzetti e del sindaco di Massa, Francesco Persiani. Inaugurazione rovinata però dalla polemica politica fra i due enti, presagio di ulteriore sventura: il Centro Congressi ha chiuso nuovamente i battenti al pubblico dopo un congresso internazionale sui trattamenti oncologici. C’era da sistemare l’ascensore per i disabili e, soprattutto, bisognava superare lo scoglio della commissione pubblico spettacolo con forti limitazioni alla presenza di pubblico. «Al momento – conferma Gianni Lorenzetti – è fruibile per 100 persone, non solo per le restrizioni dovute al Covid ma anche perché siamo in attesa di una risposta dalla Commissione di pubblico spettacolo che deve essere convocata dal Comune. Ritardi che non sono attribuibili al Comune, comunque, ma all’emergenza Covid. Dovrebbe essere convocata nelle prossime settimane e a quel punto vedremo che cosa poter fare. Al momento l’abbiamo concessa al Tribunale per svolgere i processi fino a 100 persone". D’altronde il complesso potrebbe accogliere fino a 220 persone oggi, nella sala principale, più 40 e 20 nelle altre due salette che si trovano ai lati. La speranza è di superare lo scoglio della Commissione in breve tempo, magari per l’estate, così da iniziare a poter sfruttarla al meglio e renderla fruibile per convegni e altre iniziative utili al turismo: "Quando arriverà l’ok – conclude Lorenzetti – credo che la gestione debba rimanere alla Provincia". FraSco