Cavatore schiacciato, sdegno e condanna

Ieri otto ore di sciopero nel lapideo dopo la tragica fine di Andrea Figaia. "Il problema della sicurezza non è ancora stato risolto"

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Braccia incrociate ieri per 8 ore per gli addetti del settore lapideo delle province di Lucca e Massa Carrara all’indomani dell’incidente costato la vita ad Andrea Figaia, il capocava di 59 anni di Carrara. L’uomo stava infatti manovrando un cingolato nella cava Borra Larga a Levigliani quando è stato travolto e schiacciato contro una parete in galleria. L’ennesima morte bianca che riaccente la rabbia di sindacati e parti politiche. I sindaci di Carrara e di Stazzema hanno già dichiarato la giornata di lutto cittadino in occasione dei funerali dell’uomo. "Siamo consapevoli di agire in un ambito, quello del lapideo – dice Fabrizio Palla, coordinatore gruppo lapidei Confindustria Toscana Nord – dove la sicurezza è un valore imprescindibile; per questo il nostro impegno nello svilupparne la cultura è costante e ogni episodio come quello che ci troviamo a commentare ora rappresenta una sconfitta. Rinnoviamo il nostro impegno affinché la sicurezza diventi scritta nel dna di imprenditori e lavoratori, guidando scelte e comportamenti. Continueremo e rafforzeremo i nostri sforzi nel diffondere formazione e buone prassi, in primis attraverso il Comitato Paritetico del Marmo: lo dobbiamo ai nostri addetti, al territorio e alla reputazione del nostro settore".

Per il sindacato della Filca Cisl "non è possibile nel 2020 morire ancora sul lavoro". "Negli ultimi anni – sostiene – nelle cave tra le due province, è stata una strage. I ritmi sono molto alti, macchinari sempre più veloci, il marmo che viene estratto oggi è 10 volte di più di quello di 10 anni fa. Il punto è che non si deve pensare solo al profitto. L’età media dei lavoratori oggi è sopra i 50 anni, deve essere ringiovanito il settore e occorre maggiore formazione. Non si può continuare così. Occorre riaprire un tavolo istituzionale".

Unanime cordoglio anche da parte del mondo politico. "Inviamo la nostra vicinanza ai familiari di Andrea Figaia – evidenzia la sezione di Viareggio della Lega e il gruppo consiliare – la sicurezza sul lavoro deve rappresentare una priorità e una certezza. È inconcepibile che una giornata di svolgimento della propria professione si concluda così tragicamente". Esprime "sdegno" e "condanna" Fabrizio Manfredi Segretario versiliese Art.Uno. "Ancora un morto sul lavoro, ancora un morto nelle nostre cave – rimarca – vogliamo manifestare il nostro sdegno e la nostra condanna per il fatto che si possa ancora morire drammaticamente svolgendo la propria attività lavorativa e che lo si continui a fare in uno stillicidio intollerabile, nell’attività di estrazione e lavorazione del marmo delle nostre montagne. L’innovazione tecnologica , le nuove modalità di taglio ed estrazione del marmo, le nuove forme di organizzazione e svolgimento dell’attività produttiva non hanno ancora assolutamente risolto il fondamentale problema della sicurezza del lavoro e dei lavoratori che, anzi, continua a manifestarsi come una delle questioni ormai ineludibili per un consesso civile".