Casonato scrive alla nipote misteriosa: "Accetta l’eredità, lo voleva tuo padre"

Lettera dal carcere dell’omicida di Villa Massoni. "Scrivimi, ti aspetto"

 Marco Casonato

Marco Casonato

Massa Carrara, 13 febbraio 2018 - Omicidio di Villa Massoni, arrivano nuovi colpi di scena. Come in un diario dal carcere dove è rinchiuso ormai dalla tarda serata del 1 novembre Marco Casonato scrive attraverso «La Nazione» una sorta di reportage a puntate nel quale racconta la «sua verità» su quanto accaduto quella tragica serata. Il docente universitario massese, come noto, è in carcere per aver ucciso il fratello Piero travolgendolo con l’auto nel parco di Villa Massoni, la storica dimora che rappresenta il «black motiv» del fratricidio e dei rapporti familiari tesi. Questa nuova lettera (dopo quelle già scritte al nostro giornale nei mesi scorsi) è dedicata alla nipote, a quella bambina che Piero Casonato ha avuto da una relazione con una professionista sposata.

Una lettera fatta di ricordi, di un passato lontano. La lettera è indirizzata ad Alessandra, la bambina, scrive Marco Casonato, che si chiama così dal terzo nome, Alessandro, del fratello Piero. Il professor Casonato (docente e ricercatore all’università Bicocca di Milano) la immagina come una giovane studentessa universitaria e immagina anche la madre che dice di aver conosciuto bene. Marco Casonato fa riferimento anche ai sentimenti che la ragazza può provare nel aver appreso questa situazione familiare. Così nella sua lettera dal carcere racconta di aver visto le foto della nipote, foto dalle quali emerge la somiglianza con il fratello Piero e ricorda di come il fratello per scattare altre foto, con il teleobiettivo, si dovesse «mascherare», indossando anche parrucche per non farsi riconoscere. Marco Casonato lancia un preciso messaggio alla ragazza dicendole che può prendere contatti con il suo legale (l’avvocato James Popper di Pietrasanta) e anche direttamente con lui. La lettera termina con un suggerimento, quello di affidarsi ad un buon legale.

«Sta permettere i piedi in una terribile palude – scrive Casonato – e personalmente ci terrei che i beni di mio fratello andassero all’unica figlia senza causare motivi di sofferenza ulteriori». Un messaggio che farà discutere e che avrà altre «puntate», ulteriori passaggi in futuro. Intanto non sono ancora stati depositati i risultati delle perizie medic legali, sui mezzi coinvolti nella tragedia di Villa Massoni e sulle macchine fotografiche di Marco Casonato. Dai riscontri potrebbero emergere elementi utili per fare ulteriore chiarezza su quanto accaduto quel giorno. E sullo omicidio di Piero Casonato, sulla delicata vicenda legata alla sua eredità, non si escludono ulteriori colpi di scena.