"L’inserimento della Casa di Comunità nel contesto dell’area della stazione non è stato supportato da uno studio puntuale sull’impatto del traffico che la struttura porta co sé, ne sugli impatti cumulativi di accesso sia alla struttura sanitaria che allo scalo ferroviario". Non molla la presa il consigliere del Pd, Stefano Alberti, che prosegue la sua battaglia contro la decisione di realizzare lì il nuovo polo sanitario territoriale. Proprio in questi giorni l’amministrazione ha prorogato la bozza di intesa con Rfi Sistemi Urbani per l’acquisto dell’area ex scalo merci dove realizzare la struttura e il 20 febbraio ci sarà la Conferenza dei servizi di approvazione. Secondo Alberti, però, tutta la progettazione dell’area è carente anche in previsione del Piano integrato della stazione "che pur inglobando la nuova realizzazione sanitaria ne prevede un ulteriore sviluppo commerciale e residenziale. E’ evidente il grado di compromissione del traffico veicolare di via Carducci senza considerare l’implementazione delle funzioni sanitarie, commerciali, residenziali e l’incidenza della variantina Aurelia sul comparto stazione". Il consigliere del Pd entra nei dettagli con l’osservazione inviata al dirigente Fabrizio Boni, integrando quanto già presentato in fase di adozione dell’atto. Alberti evidenzia come "non sia stato possibile avere dei dati sulla previsione degli accessi giornalieri e mensili che potranno verificarsi" ma bisogna calcolare che "in futuro saranno molti di più per la dismissione del presidio socio-sanitario di Villette". Numeri che per Alberti rendono necessario "valutare con studi appropriati l’impatto che la nuova struttura produrrà in termini di mobilità, traffico, spostamenti". L’unica soluzione è rivedere le scelte e in particolare "il Piano integrato della stazione che avrebbe dovuto prima di ogni altra cosa affrontare e risolvere i differenti flussi di traffico".