Casa Ascoli, corsa contro il tempo Ultimi giorni per il piano di rientro

Entro il 23 gennaio deve essere sottoscritto dall’azienda con le cooperative sociali Compass e Di Vittorio. Domani pomeriggio è previsto un tavolo a palazzo comunale con le parti in causa, il sindaco e la Fp Cgil

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Trovare il modo per recuperare 3,6 milioni di euro di debito non è impresa facile. Diventa missione impossibile quando poi si naviga in acque agitate dalla tempesta, politica e amministrativa, come per l’azienda speciale di servizi alla persona Casa Ascoli, interamente partecipata dal Comune di Massa. I creditori principali oggi sono le due cooperative che svolgono servizi per la società all’interno delle due strutture Rsa Pelù e Rsa Casa Ascoli, ossia Compass e Di Vittorio. E’ vero che c’è la questione dei crediti esigibili e delle ingiunzioni di pagamento da parte delle cooperative e società creditrici in parte bloccati dai contenziosi pendenti davanti al tribunale. Ma quando si sta con l’acqua alla gola bisogna in qualche modo provare a scendere a trattative, peraltro da chiudere in tempi strettissimi per il rispetto dei lavoratori che attendono lo stipendio da quasi due mesi, nello specifico quelli della Compass anche se pure la Di Vittorio inizia ad andare in affanno.

La svolta potrebbe, o meglio deve arrivare entro il 23 gennaio con due scadenze importantissime: il primo è il tavolo che la Fp Cgil ha ottenuto con il sindaco Francesco Persiani, il consiglio di amministrazione di Casa Ascoli, Compass e Di Vittorio in programma domani pomeriggio, alle 17, a palazzo civico. In quella sede, sottolinea il segretario della Fp Cgil Alessio Menconi, saranno messe sul tavolo le garanzie sul piano di rientro che deve essere sottoscritto quindi pochi giorni dopo – e siamo alla seconda scadenza –, ossia il 23 gennaio, con una firma fra Casa Ascoli, Compass e Di Vittorio. "Vogliamo vedere le garanzie per essere certi che questo piano di rientro possa funzionare", precisa Menconi. E ne ha tutte le ragioni perché fare un piano di rientro significa pagare gli arretrati dovuti (con la somma che potrebbe variare rispetto alla richiesta di 1,8 milioni a testa da parte delle due cooperative) continuando però a versare pure le somme dovute per i servizi ancora in essere. Quindi spese su spese che devono trovare una fonte di finanziamento. Risorse che non dovrebbero derivare da manovre tese a creare altro debito, se pur con le banche.

La soluzione potrebbe arrivare prima di tutto dalla nuova gara di appalto in Global Service, in fase di definizione dopo l’annullamento del Tar pochi mesi fa: questa garantirebbe un risparmio di circa 250mila euro al mese rispetto alle spese che sosteneva Casa Ascoli fino a oggi, una cifra importante che potrebbe essere appunto rigirata a saldo del debito verso le cooperative. Poi in ballo c’è la trasformazione di una parte almeno del centro Alzheimer della Pelù in posti letto per la Rsa che garantiscono maggiori incassi. Le carte saranno messe sul tavolo nella riunione di domani. "La situazione è esplosiva – incalza Menconi – se non si riuscirà a sbloccare la situazione saranno momenti drammatici per le famiglie dei dipendenti. Per questo abbiamo ha indetto un presidio di solidarietà ai dipendenti di Compass e Di vittorio per domani alle 17 sotto il palazzo comunale a Massa, a sostegno del lavoro della delegazione trattante. Confidiamo in una presa in carico certa del problema da parte del sindaco e del presidente di Casa Ascoli finalizzata ad una soluzione in tempi brevi".