Capitale della cultura Il Comune ci sta provando

E’ già tra le 26 candidate al titolo del 2026. Ora attende progetti dal territorio ’Impegno corale’ tra istituzioni, associazioni e operatori. Proposte entro il 19 settembre.

Capitale della cultura  Il Comune ci sta provando

Capitale della cultura Il Comune ci sta provando

Il Comune di Massa ci prova: l’amministrazione vuole candidare la città a capitale italiana della cultura per il 2026, anno in cui peraltro si devono concludere tutti i progetti finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per farlo ora cerca il supporto di idee e progetti che possono arrivare dal territorio. Per questo ha indetto un avviso di manifestazione di interesse per l’individuazione di proposte progettuali per la composizione del dossier di candidatura. Un primo passo importante è stato fatto: infatti la città di Massa risulta già tra le 26 candidate al titolo di capitale italiana della cultura 2026. Infatti il bando per la selezione delle candidature era stato pubblicato dal Ministero della cultura ad aprile e potevano partecipare i Comuni, le città metropolitane e le Unioni di Comuni che non avessero concorso alle due precedenti edizioni e che manifestassero la propria volontà di partecipazione mediante manifestazione scritta di interesse entro il 4 luglio.

La comunicazione del sindaco Francesco Persiani è stata fatta il 3 luglio e ora Massa è fra le 26 candidate. Ricordiamo che il primo a lanciare l’idea nella scorsa campagna elettorale, poi ripresa anche da altri, fu il candidato del Pri, Guido Mussi. Ora c’è da lavorare per dare almeno qualche chance alla città, se non di vittoria che è sempre impresa difficile ma almeno per fare una bella figura. Come? Attraverso la raccolta di proposte e progetti, promossi dai soggetti del territorio che operano in ambito culturale, finalizzati alla composizione del dossier da presentare a supporto della candidatura. Quali obiettivi e strategie? L’intenzione è quella di presentare un progetto di rilancio del capoluogo apuano basato sulla produzione culturale di qualità e capace di creare nuove opportunità per il sistema economico locale e di intensificare, al contempo, i processi di coesione sociale. "Un impegno corale", viene definito nel bando, "alla definizione di una nuova identità culturale per la città e per il territorio".

Bisogna poi seguire le quattro colonne della Nuova agenda europea della cultura: salute e benessere, coesione sociale, innovazione e ambiente. Attraverso questi assi "sviluppare un progetto di welfare culturale che coinvolga le istituzioni culturali cittadine, il tessuto dell’associazionismo e i professionisti culturali locali, anche in collaborazione con altre realtà italiane e internazionali già operanti nel campo, per far diventare la cultura una risorsa sociale per salute e benessere". Le proposte vanno presentate entro il 19 settembre tramite Pec a [email protected].