Cambio d’appalto e di gestione Pd preoccupato per Casa Ascoli

"Occorre chiarezza sui risultati del commissariamento e sulla procedura di affidamento dei servizi

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I consiglieri del Pd sono preoccupati per il futuro dell’azienda pubblica di servizi alla persona, Casa Ascoli, interamente partecipata dal Comune, soprattutto a seguito del cambio di appalto e di gestione dei servizi: dalle cooperative Compass e Di Vittorio, infatti, nelle scorse settimane l’allora commissario straordinario aveva affidato la procedura di global service alla cooperativa La Salute di Lucca. Ora il commissariamento è finito, c’è un nuovo Consiglio di amministrazione con alla guida come presidente Giancarlo Casotti che era stato già invitato in commissione sociale a parlare della situazione e del futuro di Casa Ascoli, ma l’incontro era stato poi rimandato. Ora i consiglieri Stefano Alberti e Gabriele Carioli provano a interpellare l’amministrazione per avere il quadro della vicenda che, a loro dire, è tutt’altro che rosa. "Occorre e merita fare chiarezza sia sui risultati prodotti dal commissariamento che sulla responsabilità gestionale della procedura di affidamento servizi. Non si ha notizia rispetto alla gara di affidamento dei servizi se sia stata nominata e come una commissione giudicatrice; quali fossero i criteri di scelta della stessa e come sono stati valutati i progetti presentati e con il percorso di risanamento non si è saputo o voluto difendere qualità e quantità dei servizi stessi". Anzi, secondo i consiglieri del Pd: "il taglio di alcuni servizi ha impattato negativamente in particolare e non solo, sotto il profilo dell’assistenza socio-sanitaria per le attività più importanti quali l’alzata dal letto e i pasti causando una ricaduta negativa sulla qualità della vita degli ospiti della Residenza" e parlando di ‘cosmesi contabile’ che a fronte di un bilancio che pare risanato "molta polvere è finita sotto il tappeto visto che l’esposizione debitoria, nello stesso periodo è salita ancora, soprattutto verso le coop ‘massesi’ da 2,5 ad almeno 3,1 milioni". Quindi chiedono alla giunta di conoscere i criteri con cui sia stata giudicata vincitrice la cooperativa La Salute, se il bando di gara "risponde pienamente alla efficacia e alla appropriatezza che deve garantire un servizio pubblico così particolare e specifico, anche sotto il profilo della sostenibilità economica e quale piano di rientro intende mettere in campo l’amministrazione e la nuova dirigenza rispetto al debito accumulato verso le cooperative che fino adesso avevano gestito il servizio con professionalità".