Niente calcetto, la rabbia di gestori e appassionati. "Noi lavoratori di serie B"

La data per tornare a giocare viene procrastinata. Delusione per i titolari degli impianti sportivi

Una partita di calcetto

Una partita di calcetto

Massa, 28 giugno 2020 - Sì al calcetto, anzi no. Il 25 giugno doveva essere il giorno della riapertura ma il Comitato Tecnico Scientifico ha dato parere negativo smentendo le "promesse" del ministro Spadafora. Una notizia accolta con rabbia e scoramento dai centri della zona che stanno attraversando una situazione drammatica. Alcuni continuano a rimanere chiusi da marzo mentre altri hanno potuto riaprire ma limitatamente all’attività di ristorazione con ovvie difficoltà.

E’ il caso de "Lo Sporting Club Le Pinete", il primo a Massa a dotarsi di una pizzeria. "Non c’è uniformità. Hanno fatto ripartire tutto tranne il calcetto. Grazie a Dio noi abbiamo la pizzeria. Se no cosa facevamo? – spiega Michele Mannella , uno dei titolari – Riusciamo a lavorare anche senza ma il calcetto ha una funzione di traino. La nostra è una categoria ibrida, non tutelata. Siamo gli ultimi fra gli ultimi. Dicono che "continueranno" a sostenere, ma come lo hanno fatto? Dandoci 600 euro per due mesi? E’ una vergogna. Siamo scoraggiati perché non vediamo un senso nelle decisioni del governo. Ci sono situazioni pericolose che non vengono prese in considerazione come i locali serali dove le persone stanno "appiccicate" senza mascherine. Siamo stati tutti buoni e tranquilli in casa quando era il momento ma ora l’emergenza non c’è più e qui da noi abbiamo zero contagi".

Anche al Meeting Place di via Pradaccio la pizzeria è aperta ma i campi rappresentano la vera risorsa del centro. "Siamo all’assurdo – si sfoga Pietro Bellé – perché dove ti giri ti giri e da tutte le parti giocano a pallone. A noi che abbiamo comprato macchine per sanificare e che facciamo tutte le cose in regola non permettono di ripartire. Tenere chiusa un’attività come la nostra nel periodo primavera/estate significa ammazzarla. Noi, oltretutto, avendo campi in erba dobbiamo garantire una manutenzione senza nessun rientro. Adesso si profila anche la beffa: per giocare potrebbe bastare fare pochi chilometri ed andare a Sarzana visto che la Liguria riaprirà. Ora non faccio l’epidemiologo, ma dovete spiegarmi che differenza c’è tra queste due regioni a livello di contagi".  

Al Road, impianto di viale Roma, erano già pronti a ripartire..poi la doccia fredda. "Avevamo già tutti i campi prenotati per il 25 giugno – racconta Andrea Alberti -. Avevamo sanificato gli spogliatoi e preparato i campi e stavamo programmando gli eventi estivi. La sera, quando si è saputo che era saltato tutto, ho dovuto mettere un annuncio su facebook. Non si può pensare che le aziende possano organizzarsi così da un giorno all’altro. Da parte del governo c’è poca chiarezza. Siamo tutti molto arrabbiati e messi male. Con la pizzeria qualcosa riusciamo a fare ma è una minima parte. Tutto è legato ai campi di calcetto, ad esempio per i compleanni". Gianluca Bondielli © RIPRODUZIONE RISERVATA