Buselli va con Simone Caffaz E Zubbani commissaria il Psi

Il comitato comunale del Garofano viene soppresso dal segretario regionale per "dichiarazioni autonome". Tsunami in casa socialista. Alcuni della base non condividono il distacco dell’ex sindaco da Ferri

Migration

di Cristina Lorenzi

Uno tsunami nel centro sinistra che difficilmente potrà ricomporsi entro domenica. Mentre Cosimo Ferri ha già preparato l’esodo ’alla corte’ di Simone Caffaz confluendo senza difficoltà ed esitazioni in una squadra di centro destra, in casa socialista si sta consumando una guerra fratricida fra ’vecchi compagni’. Dopo la direzione dei giorni scorsi in cui il segretario regionale Angelo Zubbani aveva deciso di non passare a destra, non volendo vedere il garofano accanto a Lega e Meloni, il segretario comunale Leonardo Buselli è uscito con un post e una dichiarazione in cui, dissociandosi, sceglieva Caffaz chiarendo "la posizione del partito a livello locale dopo la recente apertura di Angelo Zubbani alla candidata sindaca Serena Arrighi". Tanto è bastato che lo stesso ex sindaco passasse alle vie di fatto e, presa carta e penna, commissariasse il partito. Ricordando che i Socialisti saranno in campo per il ballottaggio e in seguito alle dichiarazioni a nome dei socialisti, "rese in forma autonoma e senza un preventivo confronto", Zubbani ha disposto il commissariamento del comitato comunale del Psi richiamando sulla segreteria provinciale ogni attività fino al congresso. Ieri sera un confronto interno per poi esprimersi sul ballottaggio. Intanto Buselli ha voluto far sapere che "gran parte degli iscritti ha recepito con stupore la decisione di Zubbani di interrompere il percorso con Cosimo Ferri che ha firmato l’apparentamento con Simone Caffaz ed Andrea Vannucci". Definendo Caffaz un moderato, Buselli ha raccontato della riunione al Mexico "quando Zubbani ha proposto un piano B con l’intento di appoggiare Arrighi senza un apparentamento. Questo ha spiazzato gran parte dei presenti, perché il nostro progetto è legato a Ferri per costruire un centro moderato". Buselli ripercorre le tappe del polo riformista fino a che il Pd non scelse Arrighi "scelta arrivata a mezzo stampa che trovò il favore dei Repubblicani e di Azione, mentre i socialisti con Italia Viva hanno proseguito il percorso che ha condotto alla candidatura di Ferri". "Se volevamo andare con Arrighi – scrive Buselli –, lo avremmo fatto allora, come hanno fatto Azione e i Repubblicani". Parlando di coerenza, l’ex segretario vuole mantenere la distanza dal Pd: "La posizione di Zubbani non è condivisibile. Oltretutto, io non sono stato informato degli incontri che lui ha fatto con la Arrighi e non so nemmeno il motivo". A lui si unisce un altro socialista doc, Pietro Giorgieri e con lui Antonio Dervini che parlando "di soliti sotterfugi del Pd: meccanismi della vecchia politica con cui a qualcuno è stato promesso qualcosa in cambio di voti" mettono da parte secoli di antifascismo e liquidano la questione con la migliore real politik: "Zubbani avrebbe dovuto usare più cortesia. Il tema è la città: inutile parlare di partigiani e fascisti. Dove sono?".