di Francesco Marinello
Al via il XVII premio nazionale delle arti ’Cultura materiale_Cultura dei materiali’. La manifestazione è stata inaugurata nella sede di scultura e restauro dell’Accademia che ha ospitato nel pomeriggio di ieri una performance di danza artistica promossa dal danzatore e coreografo Virgilio Sieni e dal suo Centro nazionale di produzione della danza, in cui sono stati coinvolti molti studenti under 35 della nostra Accademia. Uno spettacolo incentrato sul dialogo tra corpo e natura, tra forma e materia in cui riecheggia un forte rimando al nostro territorio e agli straordinari spazi storici e artistici presenti in città. La cerimonia di premiazione ci sarà stamani alle 9,30 al Teatro degli Animosi, alla presenza della ministra per l’Università e la ricerca Anna Maria Bernini e con l’inaugurazione delle mostre delle opere selezionate, frutto del lavoro di un centinaio di giovani provenienti da 25 accademie italiane.
"Bosco bianco nasce dall’idea di condurre insieme agli studenti - spiega Sieni - un percorso sulla figura, sul gesto, sullo spazio, e sulla luce, dislocando il movimento e la matericità dei nostri corpi nello spazio". Un’educazione al gesto e alla performance, dunque, con uno sguardo sulla scultura e sullo spazio, composto da brevi cerimonie o coreografie che insieme hanno dato vita alla performance. "In questo lavoro c’è un messaggio legato alla qualità rivoluzionaria del movimento - prosegue il coreografo - come bellezza e cura dell’altro".
Gli studenti hanno creato una vera e propria comunità partecipativa nello spazio di Monterosso, dialogando con le sculture e il folto pubblico presente in sala. "La comunità costruisce uno spazio - conclude Sieni - ed è stato molto bello tornare in questa città perché qui si respira un vivo contesto artistico e culturale". L’idea di Sieni è stata proprio quella di creare un luogo sensibile al gesto in cui le azioni indagassero sull’origine del movimento. Una sorta di bosco iniziatico in cui gli interpreti hanno ricercato con materiali viventi come marmo, foglia d’oro e alcuni oggetti di scarto il senso del gesto. Proprio l’idea di riciclo è alla base della coreografia, come se la polvere di marmo e gli altri oggetti scenici si fondessero con i performers diventando un tutt’uno di materia vivente e non.
Le pratiche riguardano il modo di avanzare lentamente, con ritmo ascoltato, approfondendo la risonanza tra figura, scultura, presenza, equilibrio, gravità, essere e sentire. Bosco bianco è stato dunque l’occasione per comprendere l’invisibile come una fonte d’ascolto e osservare la realtà nella sua funzione di instaurare una comunità formata grazie ai legami tra condivisione, gesto e ascolto. Un inizio coi fiocchi per questo premio internazionale.