Borgo Ducale esce dall’oblìo: parte l’asta

L’offerta minima è di un milione e 100mila euro. Oggi nell’area ci sono rovi, pilastri in ferro e cemento e scheletri di palazzi abbandonati

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di Andrea Luparia

Conto alla rovescia per l’asta che dovrebbe (almeno in teoria) dare un proprietario ad una bella fetta di terreno tra il Frigido, via Puccini e via dei Margini. L’appuntamento è per venerdì 13 e chi è intenzionato a mettere le mani sul compendio immobiliare da anni al centro di una complessa questione giuridica dovrà esser pronto a pagare una cifra con almeno sei zeri. La base d’asta è di un milione e 458 mila euro. Offerta minima un milione e 100mila. Ogni rilancio dovrà essere di almeno 10mila euro. Tanto per capirci. Parliamo di quello che una volta era noto come “Borgo Ducale“. Poi la società e fallita e ogni progetto di sviluppo immobiliare è andato a rotoli. L’area (parliamo di migliaia di metri quadrati) oggi è in uno stato di totale abbandono. Rovi, erbaccia, pilastri in ferro e cemento e gli scheletri giganti di edifici costruiti a metà e più o meno dal 2013 lasciati a marcire. In passato la società che intendeva costruire gli stabili in questione in base alle volumetrie concesse dal Comune di Massa aveva ottenuto, da una nota banca italiana, un finanziamento di svariati milioni di euro. In passato una perizia ha indicato un valore presunto dell’area di 60 milioni ma i tentativi di trovare qualcuno (magari un costruttore) disposto a rilevare tutto sono andati deserti. Nel tempo i due curatori fallimentari, ovvero Marco Lavaggi e Jacopo Giovanni Cancogni, hanno dovuto via via abbassare il prezzo. Nella speranza che, malgrado covid, guerra e rincari vari, arrivi qualche privato disposto a rischiare. Lo troveranno? Difficile dirlo. L’area di cui parliamo è centralissima ed è pregiata dal punto di vista edilizio ma trovare qualcuno che tiri fuori fior di quattrini per comprare prima ed edificare poi, nella speranza di vendere è difficile. Soprattutto in questa provincia. L’obiettivo (della banca in primis) è quella di attirare l’attenzione di qualche società del Nord Italia. Ma andrebbero bene anche investitori esteri. Tutto meglio di quello che si può vedere adesso: un cantiere fermo più o meno dal 2013 2014 dove regna il degrado. Un sogno infranto? Possibile, anche se qualcuno, in passato, aveva parlato di una colata di cemento a due passi dal cuore di Massa. Di certo pensare di vedere in quell’area negozi mentre chiudono quasi ovunque è difficile. Non è facile quindi il compito che attende i due curatori: auguri.