Bloccati in Messico da tre mesi, ristoratori in attesa del volo di ritorno

Le frontiere chiuse impediscono il rientro ai ristoratori apuani Guido Balloni e la moglie Marta: "Ci mancano i nipotini"

Guido Balloni e la moglie Marta

Guido Balloni e la moglie Marta

Massa Carrara, 25 maggio 2020 - Quasi tre mesi bloccati in Messico, lontani da casa, dagli affetti e dal lavoro. Certo, ospiti di una terra che amano e visitano ogni anno. Ma il viaggio di piacere per la coppia apuana si è trasformato ben presto in una vacanza forzata a causa dell’emergenza Covid19 che ormai li trattiene oltre oceano dalla fine di marzo. Protagonisti incolpevoli di questa disavventura sono Guido Balloni, titolare dello storico locale di cucina tradizionale messicana El Rey La Plaza, ad Avenza, e la moglie Marta Marchini. Sposati da 40 anni, da 25 si concedono una visita annuale in Messico, dove ormai sono di casa. Tant’è vero che Guido è chiamato dagli amici ‘il Massicano’, mezzo massese e mezzo messicano. E con le ricette del suo locale è stato persino protagonista di una puntata su Sky di ‘Food e ricette’. Come state vivendo questa vacanza forzata? "Siamo in Messico dal 18 febbraio. Da 25 anni veniamo per fare un po’ di vacanza ma anche per apprendere la cucina messicana. Quando abbiamo iniziato, nel 1995 con La Plaza Pub, facevamo solo pub e pochi piatti. Viaggio dopo viaggio abbiamo fatto crescere la nostra cultura e passione e dopo 10 anni nel 2004 abbiamo deciso di ampliare con il ristorante El Rey, proponendo solo veri piatti originali e tipici fatti senza usare prodotti preconfezionati". Com’è la situazione nella vostra zona? "A Puerto Escondito è buona. Per fortuna ho una casetta e i messicani sono ospitali. Abbiamo molti amici visto che sono 25 anni che ogni anno torniamo e penso che forse sia stata una fortuna che mi sia trovato qua, sicuramente più libero. Mi mancano i nipotini, ma alla fine anche se fossimo stati in Italia non avremmo potuto vederli lo stesso". Quando avevate il volo di ritorno? "A fine marzo. E’ stato cancellato e spostato di 15 giorni. Poi di nuovo spostato per altre tre volte e ora abbiamo una prenotazione per il 4 giugno ma ci hanno già detto che sarà difficile e che si andrà almeno al 16 giugno...". Avete contattato l’ambasciata? "Sì, sono stati molto gentili e veloci a rispondere. Mi hanno consigliato dei voli con i quali sarei potuto rientrare ma purtroppo con prezzi da almeno 1.700 euro a persona e con tempi di viaggio di tre giorni". Il coronavirus ha colpito lì? "A Puerto per ora non ci sono molti problemi, si parla di 7 o 8 infetti mentre a Città del Messico è tutto chiuso e ci sono parecchi morti, ma con 30 milioni di abitanti è molto difficile evitare i contagi. Qua da noi siamo liberi di uscire come nel resto del Messico". Sai di connazionali fermi a Puerto Escondido? "Ci sono una sessantina di italiani bloccati e con permesso di soggiorno per motivi umanitari. Alcuni sono riusciti a rientrare da Cancun, altri aspettano il nostro volo". Per il locale e magari i tuoi dipendenti come pensi di fare? Riaprirete o sarà dura dopo il lockdown? "E’ dura. Eravamo già chiusi dal 16 febbraio e ora sono più di tre mesi. Adesso c’è mia figlia che manda avanti il locale, fanno asporto e consegna a domicilio ma purtroppo non si riesce a coprire le spese. I dipendenti aspettano la cassa integrazione, le bollette continuano ad arrivare, io e mia moglie ci abbiamo già messo un po’ di risparmi… Vorremmo riaprire in settimana ma bisogna organizzare tutte le cose. A livello economico è molto dura. Mia figlia sta gestendo molto bene, stanno sistemando il giardino interno per recuperare qualche posto a sedere e faremo due turni perché anche i dipendenti hanno bisogno di lavorare". © RIPRODUZIONE RISERVATA