REDAZIONE MASSA CARRARA

Biodigestore, la priorità: "Basta aspettare diamo il via al progetto"

La Fit Cisl sollecita le istituzioni alla realizzazione dell’impianto. Luca Mannini: "Doveva rientrare tra le strategie del gestore unico".

Biodigestore, la priorità: "Basta aspettare diamo il via al progetto"

Il biodigestore, un’occasione da non perdere. Sul futuro dell’impianto del Cermec interviene la Fit Cisl a tutela dell’ambiente e dell’occupazione. "Considerato che l’attuale impianto è tutto tranne che un impianto moderno e funzionale – scrive il segretario di Fit Cisl Luca Mannini – non c’è più tempo da perdere. Un’occasione dove sia la proprietà, rappresentata dal Comune di Massa e dal Comune di Carrara, sia le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto finora la barra a dritta nel perseguire l’obiettivo della progettazione e la conseguente realizzazione del biodigestore, nonostante la perdita dei fondi Pnrr. E la volontà del territorio è stata premiata dalla conferenza dei servizi convocata dalla Regione che ha dato parere favorevole alla realizzazione dell’impianto da oltre 40 milioni di euro, anche se con alcune prescrizioni da rispettare.

Il biodigestore avrebbe dovuto rientrare fra i piani e le strategie del gestore unico di area vasta Reti Ambiente. E su quest’ultimo concetto il condizionale è d’obbligo visto che la scorsa settimana, nella sede del Pd di Bonascola, l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni ha dichiarato che il fabbisogno dei biodigestori in Toscana è saturo, mettendo in discussione il nuovo impianto di Massa".

"Una situazione difficile – scrive Mannini – per il nostro territorio che rischia di perdere un impianto che attualmente, nonostante la sua vetustà, dà lavoro a 40 dipendenti oltre a tutti quelli dell’indotto. Di questo siamo molto preoccupati come Fit Cisl, visto che riteniamo il futuro biodigestore di Cermec assolutamente necessario al tessuto produttivo della nostra provincia nonché indispensabile a mantenere il reddito e il posto di lavoro degli attuali dipendenti. Se si dovesse perdere la realizzazione del nuovo biodigestore, come Fit Cisl siamo convinti si tratterebbe, oltre che uno smacco, un fallimento completo della politica locale, considerando che alcuni impianti di biodigestione anaerobica, come quello di Belvedere a Peccioli, non sono pubblici. Come si può parlare di economia circolare se poi si incentiva un via vai di mezzi pesanti che trasportano rifiuto organico da un punto all’altro della Regione a tutto vantaggio degli impianti privati? Auspichiamo dunque, come Fit Cisl una task-force di tutte le parti e rappresentanze politiche del nostro territorio, Provincia compresa, affinché si arrivi finalmente a fare sintesi creando di fatto le condizioni definitive per la realizzazione del biodigestore. Fare sintesi per trovare le soluzioni giuste e veloci per finanziare la messa in opera delle bonifiche, nonché per porre in atto tutti quegli atti burocratici e non propedeutici all’inizio dei lavori di costruzione".

"Non ultima – scrive Mannini – rimane la necessità di scorporare velocemente il settore ’Igiene Ambiente’ da Nausicaa, la municipalizzata del Comune, per una veloce confluenza in Reti Ambiente. L’attuale situazione venutasi a creare con continui atti transitori tra Reti Ambiente, Comune e Nausicaa, al fine di permettere la gestione in deroga della raccolta e spazzamento rifiuti, sta creando incertezza tra i lavoratori già fortemente preoccupati per un trasferimento di sede in località Battilana che, doveva concludersi entro il primo aprile e ad oggi non è ancora stata posata la prima pietra. Un trasferimento che ci sembra ricco di incognite. Insomma, tutta una serie di incertezze e tentennamenti che rischiano di dare adito nonché essere strumentalizzati da qualcuno a discapito della realizzazione del biodigestore, lasciando il nostro territorio marginale e periferico e poco protagonista in un contesto di area vasta".