Bandiera di Salò, altra bufera su Bianchi e Lorenzoni

L'attacco di Carrara possibile e dei Gd

Manfredo Bianchi

Manfredo Bianchi

Carrara, 11 settembre 2017 - 'Carrara possibile' condanna l’ennesimo atto di propaganda fascista di Manfredo Bianchi ingegnere e docente allo «Zaccagna». «Il gesto – si legge in un documento del comitato – è un’arrogante provocazione verso tutte le istituzioni democratiche. Durante il periodo di Salò le leggi razziali subirono un rafforzamento, con le repressioni contro tutti coloro che non si identificavano nell’ideologia fascista. Il sostegno a questo regime perpetrato da Bianchi è una violazione della legge che sanziona chiunque promuova la riorganizzazione del partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti fatti o metodi del fascismo». Il comitato si domanda come Bianchi possa esercitare la professione di docente, e critica Maurizio Lorenzoni che «si è reso complice di un atto illegale e tragico». Pertanto chiede al sindaco Francesco De Pasquale se «sia ammissibile, che certe persone siedano in un aula istituzionale, nata grazie alla sconfitta di quella “bandiera” e di conseguenza le immediate dimissioni del consigliere Maurizio Lorenzoni in quanto il suo ruolo è totalmente incompatibile con il suo gesto e le idee che vi si nascondono dietro». «L’ennesimo gesto del professor Manfredo Bianchi, questa volta compiuto in gruppo, è ancor più grave del primo». Parole di condanna per la bandiera di Salò issata sulla Brugiana dal docente e dal consigliere comunale di Forza Italia Maurizio Lorenzoni, vengono anche da Sirio Genovesi, segretario dei Giovani Democratici, il quale scrive: «Non si può liquidare la vicenda parlando di “goliardata” o ricorrendo al classico “benaltrismo”: non si può far finta di nulla di fronte a questo fascismo sempre più radicato nella nostra società. Un’istituzione era presente in quella triste foto sulla Brugiana: il consigliere Maurizio Lorenzoni, candidato a sindaco alle ultime elezioni con una coalizione di (centro)destra composta da Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. A nulla valgano le giustificazioni sulla libertà di espressione: il fascismo non è un’opinione come un’altra. Così dice la Costituzione, la normativa vigente ed è scolpito a chiare lettere sullo Statuto del nostro Comune: “Il comune di Carrara ripudia ogni forma di fascismo”. Al di là di ogni valutazione giuridica. Stavolta – prosegue Genovesi – non c’è spazio per difendersi dietro la libertà di pensiero: noi crediamo che chi difende ed, anzi, partecipa ad eventi di chiara matrice fascista non possa sedere in quella istituzione anti-fascista che è il nostro consiglio comunale. Per questo motivo noi Giovani Democratici a chiediamo: le dimissioni immediate del consigliere Maurizio Lorenzoni e una netta presa di posizione da parte del presidente del consiglio comunale in quanto garante dell’osservanza dello statuto».