Ballottaggio Volpi-Persiani: Menchini ago della bilancia. Ma anche le tante schede nulle

Flop dei 5 Stelle, bene FdI, il Pd tiene, exploit della Lega

Le operazioni di spoglio dei voti

Le operazioni di spoglio dei voti

Massa, 12 giugno 2018 - Menchini sarà l’ago della bilancia. Il professore per il momento non si sbilancia, a 48 ore dal voto non ha ancora detto, comprensibilmente, da che parte starà, ma i suoi voti risultano quanto mai fondamentali per consegnare a Alessandro Volpi, candidato per il centro sinistra o a Francesco Persiani, della coalizione di centro destra, le chiavi della città.

Si parla di ben 4626 voti. E considerando che il distacco tra il sindaco uscente e l’avvocato è solo di 2026 voti il bacino di preferenze di Menchini farà certo gola ai due contendenti. Partita tutt’altro che chiusa quindi tra i due che sono arrivati al ballottaggio del 24 giugno. C’è poi l’incognita 5 stelle: Mencarelli ha già detto che non farà nessun apparentamento.

ùGli elettori dei pentastellati saranno quindi liberi di decidere, se andare votare, e chi scegliere. Qui si potrebbe pensare a una divisione bipartisan tra i due contendenti dei 5297 voti, ma stiamo parlando di fanta politica. Si vedrà. C’è poi un dato interessante, che pochi hanno sottolineato: le schede nulle. Si parla di 1064 voti, non poco se consideriamo che la battaglia tra i due sarà per una manciata di voti. Stavolta non ci sarà la difficoltà delle preferenze, si vota secco, caratteristica di non poco conto. Per dare una visione della quantità di questi elettori ‘distratti’, basta pensare che il ‘partito delle nulle’ ha preso più di Pierpaolo Bertilorenzi (239), Lorenzo Pascucci (674), Francesco Mangiaracina (696), Marco Bondielli (282), Andrea Biagioni (230).

Analizzando i dati delle ultime amministrative con quelle del 2013, si nota che il Pd, svuotato dalle liste civiche che lo costellavano, è sceso da 8659 voti a 5708. Bella prestazione invece di Fratelli d’Italia, che balza dai 905 voti del 2013 ai 1372. Forza Italia si attesta a 1209 voti, meno di quando ancora si chiamava Pdl, quando prese 1857.

Da questo si comprende che parte del motore che ha permesso a Persiani di essere ancora in gioco per contendersi la poltrona di sindaco è la Lega, che si prende il 10 per cento dei voti della coalizione di centro destra, ben 3621 preferenze. Considerando che nel 2013 il partito di Matteo Salvini non si era nemmeno presentato.

Per quanto riguarda invece il Movimento 5 stelle, notiamo che nel 2013, quando candidato sindaco c’era il neo deputato Riccardo Ricciardi, i pentastellati presero 3375 preferenze. Con Mencarelli, arrivata terza dietro i due sfidanti Volpi e Persiani, si sale a 5297 preferenze, passando dal 9 per cento circa al 15,06. Comparando con le politiche, si potrebbe notare che il trend in ascesa dei pentastellati sembra aver subito una frenata.