Baker Huges estranea alle proteste

Nel mirino dei sindacati una ditta che fa parte dell’indotto

Non è Baker Huges l’oggetto delle proteste delle segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil. I rappresentanti dei lavoratori, come abbiamo scritto ieri, hanno messo nel loro mirino le ditte Bcube L&P, aziende metalmeccaniche operanti all’interno di Baker Hughes, ma che non sono collegate in alcun modo con la multinazionale. "Baker Hughes non ha fatto ricorso allo strumento della cassa integrazione, né a marzo, né ad aprile, né tantomeno a ottobre". Precisano dalla multinazionale. "Lo scorso 12 ottobre – spiegano i segretari provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil Michele Folloni, Umberto Faita e Giacomo Saisi – la Bcube L&P comunicava la proroga della cassa integrazione per Covid fino all’8 novembre. Una scelta giustificata dalla necessità di far ricorso agli ammortizzatori sociali con un calo d’ordini e garantiva, durante l’esame congiunto, che i lavoratori avrebbero avuto una ripartizione equa dei giorni di assenza. Le nostre perplessità hanno subito trovato riscontro visto che l’azienda il giorno dopo ha disatteso le dichiarazioni fatte durante l’esame congiunto, non rispettando i criteri di rotazione del personale e chiedendo all’impresa in subappalto il ricorso al lavoro straordinario. La rsu di Bcube L&P è quindi intervenuta con iniziative di sciopero al fine di ricondurre la situazione nei termini concordati".