Articolo 21: "Il Tar non era necessario"

I dottori commercialisti attaccano il Comune e sostengono che la proroga poteva essere decisa "in base al buonsenso"

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Articolo 21 degli agri marmiferi: prosegue il dibattito. Questa volta è l’ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili della provincia a far sentire la propria voce, chiedendo in una nota delucidazioni all’ex assessore Matteo Martinelli circa le sue dichiarazioni. I commercialisti chiedevano una maggior chiarezza sulle tempistiche dell’articolo 21 e quell’intervento venne etichettato "invasione di campo".

Secondo l’ordine, non risulta chiaro perché un termine apparentemente non negoziabile, come quello del 30 aprile 2022, sia stato prima prorogato al 18 maggio e quindi dichiarato illegittimo e spostato di un anno al Tar. "La nostra richiesta era fondata da motivi pratici e tecnici – commentano dall’ordine – tra i quali errori nel software fornito dalla Regione; ed avrebbe potuto, anzi, ci si permetta di dire sommessamente dovuto, essere soddisfatta in tempi veloci ed in totale autonomia da parte del Comune, senza dover scomodare il Tar". Facendo un passo indietro, il 20 aprile l’ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili, con un intervento ripreso dalla stampa, era intervenuto in merito alla scadenza per la predisposizione dei piani economico finanziari a supporto delle domande di proroga delle concessioni. Una situazione che aveva portato a segnalare come il termine del 30 aprile apparisse non congruo ed ingiusto, anche alla luce delle problematiche che erano emerse nel confronto di qualche giorno prima tra il Comune di Carrara e alcuni degli iscritti all’ordine, incaricati dalle imprese di assisterle nella redazione dei piani.

"Il Comune aveva replicato segnalando come si trattasse di un’invasione di campo – precisa l’ordine – e come la richiesta non potesse essere accolta. In data 26 aprile il Tar con decreto 281, provvisoriamente decidendo il termine del 30 aprile, ne aveva stabilito la sospensione. Il 27 aprile sospendeva il termine fino al 18 maggio. Entro quella data – prosegono dall’ordine – buona parte delle imprese, potendo disporre di un maggior termine, aveva depositato le domande complete di progetti e piani economico finanziari". La situazione è poi andata avanti fino al 22 agosto scorso, con la nuova sentenza, ricevendo tra l’altro commenti positivi da parte del Comune e dell’Associazione industriali, in cui viene stabilita per il 30 aprile 2023 la nuova data ultima per la presentazione delle domande.