Arrestato dai carabinieri il rapinatore della sala slot di Fossola

Riconosciuto dai militari dal tatuaggio e dalla camminata

I carabinieri hanno inseguito e fermato i due ladri a bordo di un camion

I carabinieri hanno inseguito e fermato i due ladri a bordo di un camion

Carrara, 4 dicembre 2019 - I carabinieri sono riusciti a dare un nome e un volto all’autore della rapina messa a segno lo scorso mese di aprile in una sala giochi che si trova lungo viale XX Settembre. Si tratta di un 29enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, che al termine di una meticolosa indagine è stato arrestato e poi messo ai domiciliari. Ci sono voluti ben sette mesi d’indagini per assicurare alla giustizia il rapinatore solitario che ad aprile di quest’anno aveva “ripulito” la sala giochi di viale XX Settembre.

L’uomo era entrato in azione poco dopo l’una di notte, quando all’interno della sala slot c’era soltanto una persona intenta a giocare, che non si era accorta di nulla. Il bandito, entrato nel locale con un casco integrale che gli copriva completamente il volto, si era diretto verso il cassiere e poi gli aveva puntato una pistola, non si è chiarito se un’arma giocattolo oppure un’arma vera, intimandogli con tono perentorio di consegnare tutto l’incasso. Si era trattato di un colpo fulmineo che aveva fruttato poco più di mille euro, il tutto ripreso dalle telecamere della videosorveglianza del locale, che in un secondo tempo, nonostante il camuffamento del rapinatore, si sono rivelate molto utili per i carabinieri della stazione di Fossola, che hanno preso in mano il caso per competenza territoriale.

Le indagini si sono rivelate subito particolarmente difficoltose vista l’assenza di testimoni, ad eccezione del cassiere che, invitato a descrivere l’abbigliamento e le movenze del malvivente che lo aveva tenuto sotto tiro con la pistola, aveva raccontato che non gli era sembrato un rapinatore professionista, anzi prima di andarsene con il bottino aveva anche chiesto scusa, dopo di che si era praticamente volatilizzato.  A quel punto, i militari dell’Arma hanno battuto a tappeto tutta la zona alla ricerca di qualche telecamera pubblica o privata che potesse aver ripreso il fuggitivo a piedi oppure a bordo di qualche veicolo.

La svolta delle indagini, però, come al solito è arrivata grazie alla conoscenza del territorio, alla buona memoria e all’ostinazione dei carabinieri, che attraverso un’indagine “vecchio stampo” attuata quasi esclusivamente con i metodi tradizionali, sono riusciti a chiudere il cerchio intorno al responsabile della rapina. A mettere i militari dell’Arma sulla buona strada, è stato il particolare modo di camminare del rapinatore, un “dondolio” inconfondibile che ha fatto subito pensare ad un noto pregiudicato 29enne di Carrara molto conosciuto in quanto sottoposto a misura di prevenzione per via dei suoi precedenti penali, perciò a maggior ragione tenuto costantemente “sotto controllo” dalla forze dell’ordine.

Secondo l’ipotesi dei carabinieri, il pregiudicato in questione, che abita poco distante dalla sala slot “Terrybell”, aveva una “camminata” praticamente identica a quella del rapinatore con il casco da motociclista, perciò si sono concentrati su di lui per ricostruire tutti i suoi movimenti nelle ore precedenti e immediatamente successive alla rapina. Così facendo, si è arrivati anche a scoprire che quell’uomo era un frequentatore abituale della sala slot rapinata, informazione che suscitava ulteriori sospetti a suo carico.

Mettendo insieme come i pezzi di un puzzle ogni informazione acquisita su di lui senza tralasciare nemmeno quelle apparentemente insignificanti, i Carabinieri hanno scoperto che pochi giorni prima la rapina, il 29enne si era presentato al cash desk della sala slot per pagare alcune giocate, perciò hanno acquisito i filmati di quel giorno ripresi dalle telecamere di sicurezza, per confrontarli con quelli della rapina. Dalla comparazione delle immagini, è stata poi acquisita una prima prova molto importante, oltre alle caratteristiche fisiche perfettamente compatibili, non è sfuggito al loro occhio investigativo il particolare delle scarpe utilizzate dal rapinatore, praticamente identiche a quelle indossate dal 29enne il giorno in cui si era presentato al cassiere per pagare le sue giocate.

Analizzando ogni dettaglio di quei filmati, i militari dell’Arma hanno anche notato che il rapinatore aveva un evidente tatuaggio sull’avambraccio, identico a quello raffigurato in alcune fotografie del 29enne pubblicate sul suo profilo social. Individuata un’altra telecamera puntata sul cancello dell’abitazione del 29enne, i carabinieri hanno poi appurato che pochi minuti prima della rapina, era stato ripreso in uscita da quel parcheggio condominiale un individuo in sella ad un motociclo privo di targa, che portava lo stesso casco e gli stessi abiti utilizzati per il “colpo” alla sala slot “Terrybell”. È scattata quindi una perquisizione nell’abitazione del pregiudicato, che ha consentito di sequestrare i pantaloni e le scarpe perfettamente corrispondenti a quelli indossati dall’autore della rapina, inoltre qualche giorno dopo, poco distante dall’abitazione, è stato trovato in stato di abbandono il motociclo usato dal malvivente per arrivare e per allontanarsi dall’obbiettivo, poi risultato rubato a Carrara qualche settimana prima.

In seguito, con il rinvenimento delle chiavi di quel motorino, è stato dimostrato che effettivamente era “passato” dalle mani del 29enne. Dopo aver messo insieme tutti gli indizi acquisiti, l’uomo è stato quindi denunciato per rapina aggravata e ricettazione di motociclo rubato, con una dettagliata informativa di reato che i carabinieri di Fossola hanno depositato in Procura. Il giudice Dario Berrino, accogliendo la proposta del pubblico ministero Alessia Iacopini, ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare a carico del 29enne, che è stato arrestato e messo ai domiciliari con il braccialetto elettronico. In sede di interrogatorio di garanzia, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel frattempo, proseguono le indagini per stabilire eventuali collegamenti con un’altra rapina commessa in quel periodo presso una sala slot a Massa, sempre ad opera di un malvivente solitario.