Anziano nel Campo profughi, "Aveva una casa. Il Comune non lo ha lasciato senza farmaci"

Non è un senzatetto l’abusivo che occupava un alloggio dell’ex Campo profughi. "Ha rifiutato l’invito di prendere i beni personali"

Carabinieri nell'ex Campo profughi

Carabinieri nell'ex Campo profughi

Carrara, 21 gennaio 2022 - "Un’esecuzione dell’ordinanza di sgombero emanata dal sindaco lo scorso agosto". Così il Comune interviene sul caso di F. D. A. a cui è stata tolta l’abitazione che occupava abusivamente all’ex Campo profughi. Parlando dell’ordinanza il sindaco Francesco De Pasquale spiega che il provvemento è stao firmato "per ragioni di igiene e sicurezza della struttura e dopo che il Tribunale ha rigettato il ricorso intentato dal Dell’Amico".

"L'uomo – fanno sapere dal Comune – non è un senzatetto. Fu collocato alla Colonia Vercelli dalla giunta del 1999. Da accertamenti fatti in questi anni dalla polizia municipale, risulta che F. D. A. non vivesse stabilmente nell’abitazione. In occasione del primo intervento di sgombero, 2 anni fa, l'uomo non era presente nella dimora, non era rintracciabile e non è stato possibile quindi notificargli il provvedimento. Inoltre risultava avere in carico un’altra ordinanza di sgombero, datata novembre 2020, da un altro e diverso alloggio Erp che, come attestato da suoi stretti congiunti, egli occupava in modo esclusivo. Poiché nel 2021, a mezzo stampa, F. D. A asseriva di vivere lì, si tentava di notificargli alla Vercelli l’ordinanza sindacale di sgombero di agosto 2021. Nuovamente l'uomo non veniva trovato nell’alloggio e, dopo una serie di tentativi di consegna andati a vuoto, il provvedimento gli veniva notificato in un’altra sede dove, s’era saputo, era solito recarsi. Per finire, lo stato dell’abitazione oggetto dello sgombero risulta “incompatibile con una stabile occupazione della casa”". 

Ancora il Comune smentisce che a F. D. A, come racconta il suo avvocato Rinaldo Reboa, sia stato impedito di prendere i medicinali salvavita. Si precisa che durante tutta la giornata e fino al momento di procedere con la chiusura temporanea dell’alloggio, con rete metallica e non con muratura, si è aspettato per ore che arrivasse sul posto l’interessato, cui è stato consentito di accedere all’appartamento per prendere eventuali effetti personali o altri effetti di stretta necessità, in mezzo alle impressionanti masserizie e rifiuti presenti. In nessun momento ha fatto riferimento a medicinali anche perché, come detto, vi aveva accesso. Solo all’ora di pranzo ha detto che se ne andava a mangiare perché riferiva di avere un problema di salute. Il personale ha atteso il suo ritorno.

Anche stamani (ieri per chi legge ndr), alla presenza di F. D. A., procedono le operazioni di sgombero, difficoltose data la quantità di oggetti ammassati. Gli è stato chiesto di prelevare effetti personali e, in merito ad eventuali medicinali, lo stesso ha riferito: “li ho già presi ieri”. L'uomo – prosegue la nota del Comune – aveva fatto domanda di casa popolare ed è in posizione 140 per l’assegnazione di un alloggio Erp. Posizione determinata soprattutto dalla condizione reddituale/patrimoniale".

Il Comune ricorda che in questi anni è stato più e più volte invitato a presentare l’Isee per valutare il suo diritto all’emergenza abitativa, ma si è sempre rifiutato di documentare la sua situazione patrimoniale. Anche al momento dello sgombero il Comune gli ha consegnato l’invito a presentarsi negli uffici del settore per valutare, compatibilmente con la sua condizione reddituale, patrimoniale, ogni possibile aiuto. "F. D. A, dopo averne appreso il contenuto (peraltro spiegato più volte dal personale di polizia municipale presente sul posto), ha distrutto il documento riducendolo in pezzi".