Andrologia e disturbi. Esperti a convegno fra cura e prevenzione

Ordine dei medici: esperienza pilota

Gli specialisti a confronto

Gli specialisti a confronto

Carrara, 19 aprile 2018 - Una panoramica sull’andrologia, rivolta ai più giovani così come agli specialisti. Sarà questo il cardine della giornata organizzata per sabato dalla Società italiana di andrologia (congresso della sezione regionale Toscana Umbria Liguria) con il patrocinio dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia. Questo evento vivrà di due momenti molto importanti. Il primo (denominato «Gli andrologi vanno a scuola») si svilupperà la mattina (dalle 9 alle 12,30) allo «Zaccagna». Si tratta di un’esperienza pilota basata non solo sulla presenza degli “esperti” della Società Italiana di Andrologia, ma anche sulla partecipazione attiva di tre gruppi di studenti che presenteranno i propri lavori ai loro coetanei durante l’incontro. La giornata, poi, continuerà nella sede dell’Accademia di belle arti dove dalle 13 sarà la volta del convegno nazionale «Sessualità e riproduzione: curare per prevenire». A ideare e sviluppare questo momento di approfondimento tre responsabili scientifici quali Bruno Bianchi, Alessandro Papini e Paolo Turchi. Saranno presenti, oltre alla preside e al sindaco Francesco De Pasquale, altri esperti che prenderanno la parola: Francesco Artegiani, Ciro Fasolo Basile, Tommaso Cai, Marco Carini, Antonio Casarico, Andrea Cocci, Enrico Conti, Pierandrea Della Camera, Paolo Giannotti, Vincenzo Marino, Giuseppe Fabris Fabrizio Menchini, Fabris Filippo Menchini, Nicola Mondaini, Girolamo Morelli, Alessandro Natali, Ilaria Natali, Gian Domenico Passavanti, Giorgio Pomara, Roberto Ponchietti, Giuseppe Romano, Paolo Rossi, Rosario Tammaro, Alessandro Zucchi.

"I ragazzi in generale sono poco informati sui temi della sessualità e della prevenzione delle malattie genitali – spiega il dottor Turchi -. Nel 60-70% dei sedicenni sono presenti patologie genitali più o meno gravi che non vengono diagnosticate se non quando si manifesteranno con problemi anche seri nella vita adulta; hanno comportamenti a rischio perché conoscono ma non usano il profilattico, conoscono poco i rischi legati all'abuso di sostanze e non sono poi così informati nemmeno su contraccezione e malattie a trasmissione sessuale”. “Questo fa sì – aggiungono i dottori Bianchi e Papini - che le malattie a trasmissione sessuale siano in aumento tra i giovani, come segnalano l'Oms e l'Istituto Superiore di Sanità (aumento del 31% nel periodo 2005-2013 rispetto al decennio precedente), e anche che le interruzioni volontarie di gravidanza, in calo in tutte le fasce di età, siano viceversa in aumento in quelle giovani. Per queste ragioni abbiamo promosso questa iniziativa di prevenzione. Nei paesi dove queste iniziative sono istituzionalizzate e dove la qualità dell'insegnamento è efficace, soprattutto se ci si avvale di una trasmissione di informazione tra pari, cioè da ragazzi a ragazzi, gli interventi di prevenzione risultano particolarmente efficaci".