Amministrative: la politica si divide in tre

Sono le coalizioni pronte sullo scacchiere delle elezioni del prossimo anno. I rami dell’Ulivo: "Mai con i 5 stelle, ma aperti al Pd"

di Cristina Lorenzi

Veti incrociati, antichi rancori e amori a prima vista. Si comincia a configurare lo scacchiere della politica in vista delle prossime elezioni amministrative che si terranno il prossimo anno. Intanto partiti, movimenti, new entry e vecchi leoni della politica locale si stanno organizzando per creare alleanze e tessere tele. Al momento la competizione elettorale si configura divisa in tre grandi poli: il centro destra, il centro sinistra e il polo alternativo di centristi e liste civiche. Giochi pressoché chiusi in casa del centro destra dove si sta lavorando a una coalizione formata da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia. "Di volta in volta valuteremo le liste civiche di chi si unisce a noi – spiega Lorenzo Baruzzo di FdI –. Siamo per l’unità dei tre partiti del centro destra e i tre partiti decideranno chi fare entrare fra le liste civiche che guardano a noi all’unanimità". Fra queste al momento c’è Massimiliano Bernardi con Alternativa per Carrara, asso pigliatutto in materia di voti, almeno fino alla precedente tornata quando dalle file di sinistra aveva raccolto 790 voti. Un tesoretto che fa gola a molti che non guardano più tanto ai colori ma in un periodo in cui le ideologie sono oltremodo scomode preferiscono contare i numeri. "Io sono già schierato – spiega Bernardi – il progetto del centro destra è partito un anno fa da me e dalla Lega di Nicola Pieruccini. Il mio posto è a destra e di lì non mi muovo".

Un po’ più complicata la vicenda in casa del centro sinistra dove il Pd, unito ad Articolo Uno, non ha ancora deciso cosa farà da grande, diviso fra corteggiamenti ai 5 stelle e la casa madre del centro sinistra.

Intanto in attesa che il Pd decida il patto con i grillini, toglie ogni imbarazzo in casa Dem il nuovo polo formato dai vecchi rami dell’Ulivo e le new entry della politica: un tavolo formato da Socialisti, Repubblicani, Italia Viva, Azione e Più Europa che si pone come alternativa a chi non vuole avere a che fare con i 5 stelle. "Noi siamo aperti a tutti – ha spiegato il segretario del Psi Leonardo Buselli –, abbiamo subito chiarito che sicuramente non avremo niente a che fare con i 5 stelle. Il Pd decida con chi vuole stare. Se viene noi, ci siamo. Così come siamo aperti alle varie liste civiche che si formeranno e che vorranno guardare al centro sinistra".

La lezione che divisi si perde sembra che il Pd e il centro sinistra non abbiano ancora aver ben compreso dal momento che l’idea di una unione non sembra essere un must.

A fare da ago della bilancia il gruppo Insieme per Carrara dove Andrea Vannucci, Gianni Spediacci e Dante Benedini si dichiarano "aperti a chi avrà un programma sostenibile e condovidibile. Noi ci confrontiamo sui programmi" spiega Spediacci, che con oltre 23 per cento dei voti raccolti (in due compagini) nell’ultima tornata può alzare l’asticella e pretendere di tenere le redini in mano.

Resta fuori dai giochi al momento l’intera parte della sinistra che fra Rifondazione e le varie liste civiche aveva raccolto circa il 9 per cento. Intanto restano ancora in alto mare da una parte come dall’altra i nomi di eventuali candidati che al moneto restano a livello di rumors e di prove di dialogo.