Alluvione, chiusa l’istruttoria Primo step per il risarcimento

Si attende la fase delle conclusionali,fissata per settembre, per i danni alle famiglie del nubifragio del 2014 . La causa civile è stata aperta da 44 persone e due ditte contro la Regione e la Provincia

Migration

di Daniele Rosi

Terminata la fase istruttoria in una delle cause civili per il crollo dell’argine destro del Carrione. Nel Tribunale regionale delle Acque di Torino si è chiuso dunque un altro capitolo nella lunga fase post alluvione del 5 novembre 2014 quando il fiume, rompendo l’argine destro, mandò sott’acqua gran parte di Marina. La causa civile, portata avanti dai legali Sirio e Ferdinando Genovesi rappresentanti delle famiglie coinvolte, vede da una parte 46 soggetti, 44 persone e 2 ditte, e dall’altra la Regione Toscana e la Provincia di Massa-Carrara, oltre alle ditte e ai tecnici coinvolti nei lavori. Una causa in cui la richiesta di danni morali e patrimoniali presentata al tribunale torinese ammonta a una cifra vicina ai 2 milioni e 300mila euro di risarcimento per le famiglie. L’iter giuridico con il consueto confronto tra le parti in causa era iniziato già nel tardo 2016 con un tentativo di mediazione che aveva portato però ad un nulla di fatto, convincendo i legali, che nel frattempo avevano raccolto numerose perizie e documentazione correlata, a procedere oltre. Una volta ottenuta la documentazione necessaria per avanzare con la causa civile in tribunale, nell’ottobre 2019 è stato depositato dai legali delle famiglie il ricorso al Tribunale regionale delle Acque di Torino, chiamando a giudizio proprio Regione Toscana e Provincia di Massa-Carrara. Il deposito del ricorso è datato autunno 2019 e, da quella data, si sono poi succedute diverse udienze come la normale fase procedurale prevede anche se, l’avvento della pandemia, ha rallentato parzialmente il normale iter legislativo più del dovuto, portando alla successiva fase della preparazione dell’istruttoria solo nel 2021. A quel punto è proseguito il lavoro dei legali fino a qualche giorno fa, quando da Torino è stata annunciata ufficialmente la fine della fase istruttoria. Martedì al Tribunale regionale delle Acque di Torino, dopo aver ascoltato diversi testimoni si è così conclusa la fase istruttoria che, come spiegato dai legali, porterà a una fase successiva dell’iter giudiziario che potrebbe poi far arrivare la sentenza finale entro la fine del 2022. Prima della sentenza finale ci saranno però altre tappe intermedie; la prima è fissata per il 27 settembre con l’udienza di precisazione delle conclusioni; vale a dire l’udienza che ha la scopo di consentire alle parti di fissare in modo definitivo le proprie domande. In seguito il 15 novembre la discussione finale che rappresenterà l’ultima fase del procedimento. Dopo quella data, il tribunale emanerà la sentenza definitiva.