Albiano, il ponte cresce e le rampe restano

Confermata dal vice ministero Morelli l’intenzione di mantenere il collegamento sulla A15 dopo il completamento della nuova struttura

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Dal basso l’impalcato è enorme. Posizionato proprio in mezzo al fiume, congiungerà nuovamente due comunità divise. Manca ancora un po’ di tempo, ma la campata centrale rende l’idea di come sarà il nuovo ponte di Albiano. Lo hanno visto tutti domenica, durante il varo e lo notano tutti coloro che si fermano ogni giorno a vedere gli operai al lavoro nel cantiere. Si sono appena concluse le operazioni di varo della campata centrale, costituita da una struttura metallica lunga 102 metri per circa 530 tonnellate di peso. Poco lontano le macerie del vecchio ponte, che non vuole essere dimenticato e resta immobile vicino a quello nuovo, che presto lo sostituirà. Probabilmente in aprile, magari in occasione del secondo anniversario del crollo, avvenuto in pieno lockdown.

I lavori procedono: il montaggio del concio metallico appena varato è stato avviato nella seconda metà di novembre, il 5 gennaio erano cominciate le operazioni di sollevamento fino alla quota finale, con sei speciali carrelloni multiasse. Il concio è stato sistemato tra la pila 2 e la pila 3, attraverso una viabilità di cantiere appositamente realizzata. Contemporaneamente procedono le operazioni di assemblaggio del secondo concio, quasi ultimato, che sarà posizionato tra la spalla lato Albiano e la pila 1, mentre è stato avviato l’assemblaggio del terzo concio, in modo da completare il varo dell’intero impalcato (circa 1500 tonnellate complessive) entro metà febbraio.

E poi ancora le attività di completamento dell’impalcato e di realizzazione della sovrastruttura stradale: saldature, getto della soletta in calcestruzzo, posa dell’impermeabilizzazione, delle barriere di sicurezza e della pavimentazione. Parallelamente verranno realizzate le opere di finitura quali impianti e segnaletica. In quel momento gli abitanti di Albiano Magra e dei paesi vicini potranno tirare un sospiro di sollievo perché il loro isolamento finalmente sarà finito.

Non saranno invece troppo contenti gli abitanti della Bettola, che domenica mattina si sono ritrovati al cantiere per protestare in maniera pacifica e soprattutto sensibilizzare i presenti. Va bene il ponte, ma non va bene la modifica della viabilità: secondo loro infatti il paese sarà completamente tagliato a metà dalla strada statale. Hanno lanciato un raccolta di firme online in cui propongono di usare i fondi stanziati per l’eliminazione della curva sotto la ferrovia di Bettola per una piccola rotonda all’imbocco del paese di Caprigliola. "Chiediamo al comune di Aulla e al commissario straordinario di ascoltare la voce di chi risiede nel territorio - si legge -, vogliamo che la comunità di Bettola continui a vivere e che quella di Caprigliola sia tutelata".

Buone notizie per quello che riguarda le rampe sulla A12, tutti vorrebbero che diventassero definitive, a miglioramento della viabilità. "Abbiamo partecipato al varo della campata centrale - hanno scritto in una nota il sottosegretario alla difesa Stefania Pucciarelli e l’onorevole Lorenzo Viviani, commissario per la provincia spezzina della Lega -, un momento importante, un passo in avanti verso la realizzazione definitiva del nuovo ponte che ridarà speranza a un territorio che ha sofferto molto. È stata l’occasione per rimarcare la necessità, colta e sottolineata anche dal viceministro Alessandro Morelli, di rendere permanenti le rampe sulla A12, necessità che come Lega abbiamo evidenziato fin dalle prime fasi di progettazione. Hanno permesso di agevolare una mobilità messa in crisi dopo il crollo del vecchio ponte, considerando le moltissime persone che, per motivi di lavoro o altre necessità, le percorrono tutti i giorni. Per questo non è pensabile rimuoverle".

Monica Leoncini