Ad Aulla scontro sul mega argine: il parco fluviale è solo sulla carta

Il sindaco Valettini ha "controllato" il fiume Magra. A febbraio nuovi lavori

Il sindaco Valettini e due tecnici nell'alveo del Magra

Il sindaco Valettini e due tecnici nell'alveo del Magra

Massa, 20 gennaio 2019 - I lavori  del secondo lotto sono terminati, adesso però bisogna passare al terzo. Siamo ad Aulla e l’altro pomeriggio c’è stato un importante sopralluogo svolto dal sindaco Roberto Valettini, dall’assessore all’urbanistica Marco Mariotti e dall’ingegnere della Regione Toscana Gennarino Costabile, per la presa d’atto della fine dei lavori del secondo lotto tra il fiume Magra e il Taverone e la ricognizione del terzo lotto che prevede la mitigazione dell’impatto ambientale dell’argine. Lavori che si erano resi necessari dopo l’alluvione del 2011, per difendere l’abitato di Aulla.

Dopo quel dramma era stato realizzato un enorme argine sul fiume Magra, che al momento è in stato di abbandono. Nel progetto infatti figurava anche la sua sistemazione e anche la realizzazione di un parco fluviale che mitigasse l’impatto con la città. Ma al momento l’argine è solo un alto muro piuttosto brutto. Che quindi non piace a tutti. Comunque la Regione Toscana ha confermato, in via ufficiale, l’aggiudicazione provvisoria della gara a una delle ditte su 157 partecipanti e l’impegno della consegna dei lavori entro i primi di febbraio. Non solo.

La ditta che aveva vinto l’appalto per la realizzazione delle pompe a completamento del progetto di protezione dell’abitato in caso di eventi meteorologici calamitosi, ha consegnato alla Regione Toscana i lavori terminati che, a sua volta, ha passato, tramite il Comune di Aulla, al Consorzio di Bonifica Toscana Nord Ovest che da adesso supporterà l’ente nella gestione e manutenzione delle stesse. Non mancano i commenti sull’argine, un’opera davvero molto contestata dai residenti, soprattutto da quelli che vivono proprio a ridosso del Magra.

I commenti più feroci si trovano, come spesso accade, sui social. «Gli aullesi - ha scritto una signora su Facebook - non hanno protestato come avrebbe dovuto davanti a quel muro, sono indignata da tanta bruttezza, da tanti soldi investiti davvero male». «Non condivido assolutamente i lavori fatti a protezione degli eventi calamitosi nel territorio comunale - ha aggiunto una ragazza - inguardabili dal punto di vista estetico e del decoro». C’è poi chi fa un’altra ipotesi. «Se disgraziatamente si ripetesse un evento alluvionale come quello che in passato ha già colpito Aulla - ha scritto un’altra persona - la città diventerebbe una sorta di piscina, con l’acqua che non uscirebbe più. Personalmente ritengo che forse non si sarebbe dovuto costruire così a ridosso dell’alveo».