Accordo fatto per riaprire la strada Sp4

Provincia e Comune di Massa hanno definito interventi e divisione dei compiti a tre anni dalla chiusura per uno smottamento

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Dopo accuse incrociate, tante proteste e un lunghissimo tira e molla, la riapertura della strada provinciale 4 all’altezza del Pian della Fioba sembra essere dietro l’angolo. Provincia e Comune di Massa hanno deciso di sedersi attorno al tavolo per trovare una soluzione condivisa, anche sui costi, che possa permettere di rimuovere un po’ alla volta le varie criticità lungo il versante verso il passo del Vestito, tratto di strada ormai chiuso al traffico da circa 3 anni. Anzi, sarebbe chiusa visto che i blocchi di cemento installati dalla Provincia vengono spostati ogni volta così che auto, moto e camion hanno continuato a transitare a loro rischio e pericolo.

Una soluzione condivisa che ha visto l’importante contributo tecnico da parte di Cava Valsora, la ditta che ha in concessione il sito estrattivo al Passo del Vestito dove ha realizzato il biolago dei tritoni. Una collaborazione che era stata anticipata da La Nazione e che adesso ha trovato una quadratura del cerchio, dopo quattro incontri tecnici e politici che si sono svolti a partire dal mese di giugno. L’ultimo si è svolto in queste ore a Palazzo Ducale su convocazione del consigliere provinciale delegato alla viabilità, Giovanni Longinotti, al quale hanno preso parte i consiglieri provinciali Stefano Alberti e Irene Mannini, il consigliere comunale Marco Battistini, il capo di gabinetto della Provincia, Pietro Leoncini, la ditta Cava Valsora e tecnici della Provincia di Massa-Carrara e del Comune di Massa.

Grazie alla disponibilità della cava Valsora, che ha messo a disposizione la competenza tecnica, è stato possibile prendere visione di uno studio che ha consentito di individuare nove settori, compresi tra le tre gallerie (Uncini, Acerello e Valsora) e versanti sovrastanti, nei quali è necessario intervenire per consentire la riapertura della strada. Dovranno essere eseguiti lavori di disgaggio, per eliminare porzioni di roccia e altro materiale a rischio distacco, e dovrà essere posizionata una rete di contenimento.

Per accelerare i tempi è stato deciso di estrapolare in una prima fase l’intervento di disgaggio che consentirà quanto meno di portare ad una riapertura condizionata della strada: in pratica la viabilità verrebbe chiusa preventivamente in presenza di un allerta meteo e riaperta poi a seguito di una verifica sui fronti. Per quanto riguarda la suddivisione dei costi tra Provincia e Comune è stato deciso che ognuno dei due enti si farà carico di quelli relativi ai versanti in base a quanto risulta dalle particelle catastali che ne individuano la proprietà.

Francesco Scolaro