di Alfredo Marchetti
Condannato a 6 anni e 5 mesi il marocchino, Rachid Aziz, accusato di aver accoltellato, il primo febbraio di un anno fa in zona Anderlino, un suo connazionale, in un casolare abbandonato. La Procura (il fascicolo era in mano alla Pm Giulia Giancola) aveva chiesto ieri pomeriggio 11 anni e 6 mesi per il 35enne che, dopo il folle gesto, si era dato alla fuga ed era stato arrestato dai carabinieri in provincia di Salerno, a Eboli, 20 giorni dopo i fatti.
Il reato, inizialmente tentato omicidio, è stato derubricato a lesioni gravi. Il collegiale, presieduto dal presidente Ermanno De Mattia (a latere Antonella Basilone e Fabrizio Garofalo), dopo aver ascoltato le testimonianze di difesa (legale Davide Bonanni di Spezia, nella foto) e accusa nel corso di questi mesi, ha emesso la sentenza a 6 anni e 5 mesi.
I fatti risalgono a un anno fa ai ponti di Anderlino. Un uomo di 35 anni di origini marocchine era stato pugnalato a un fianco nella notte. All’arrivo dei carabinieri l’accoltellatore, senza fissa dimora, si era dato alla fuga. I carabinieri, seguendo le tracce di sangue erano arrivati fino a un casolare abbandonato poco distante, occupato abusivamente da un gruppo di magrebini, tra cui il giovane aggressore. Fuori dall’abitazione i militari avevano trovato un coltello da cucina, presumibilmente usato dall’aggressore per ferire il suo connazionale al culmine di una lite.
Portato in pronto soccorso il giovane ferito era stato sottoposto a due interventi chirurgici. C’era voluta una settimana affinché il ragazzo potesse riprendere riaprire gli occhi. L’aggressore aveva fatto perdere le sue tracce. Soltanto 20 giorni di indagini da parte dei militari dell’Arma di Carrara, assieme ai loro colleghi di Salerno, rintracciarono l’aggressore a Eboli, per poi consegnarlo alla giustizia.