Il piccolo Arturo più forte delle bombe. La famiglia accolta dalla comunità di Aulla

Il bimbo di 7 mesi è arrivato con la mamma, il fratello, zie e cuginette. Scappano dall’inferno della guerra

L'accoglienza per la famiglia ucraina scappata dalla guerra (foto Pasquali)

L'accoglienza per la famiglia ucraina scappata dalla guerra (foto Pasquali)

Lunigiana, 2 marzo 2022 - Arturo ha sette mesi e due occhioni azzurri, spalancati sul mondo. E’ arrivato ieri, avvolto in una copertina, in braccio ad Achille, un omone di quasi due metri, che a stento riusciva a trattenere le lacrime. Perché Arturo, con mamma, fratello, zie e cuginetti scappa dalla guerra. Ieri pomeriggio la Pubblica assistenza Croce bianca di Aulla aspettava con impazienza un’intera famiglia di donne e bambini ucraini, che saranno ospitati in città, grazie alla disponibilità di molte persone generose. Il presidente della Croce bianca Achille Guastalli, nel pomeriggio, è partito in direzione Firenze per andare a prendere tre mamme coi loro sei bambini, per portarli ad Aulla, dove vivranno in un appartamento messo a disposizione da una famiglia che preferisce restare anonima. Perché l’anonimato? "Perché i gesti di solidarietà si fanno e non si dicono" commentano semplicemente.

Anche i vicini di casa si sono mobilitati per sistemare i lettini, comprare coperte e vestiti, ma anche semplici generi alimentari. Già ieri, alla pubblica, sul tavolo c’era tanta cioccolata che i bimbi hanno mangiato, sorridenti. Il viaggio è durato a lungo, dopo un po’ di tempo trascorso nei bunker, le mamme hanno deciso di lasciare l’Ucraina e di arrivare in Polonia: l’ultimo tratto di strada, 18 chilometri, è stato percorso a piedi, al freddo, trascinando i bimbi per mano, come mostrano i video girati col cellulare. Poi l’attesa nella stazione dei pullman, in mezzo alla ressa, e infine, dopo un lungo viaggio, l’arrivo a Firenze.

In Italia sono arrivate due sorelle e una cugina coi loro bimbi, tutti maschi, il più grande ha nove anni e il più piccolo sette mesi. Non sembravano spaventati o stanchi, ma curiosi di vedere tanti volti nuovi. La mamma delle due sorelle vive e lavora in Italia da anni, è stata lei, sentendo figlie e nipote preoccupate, a lanciare l’allarme. La macchina della solidarietà si è mossa subito: una famiglia ha messo a disposizione l’abitazione, gli altri hanno sistemato i lettini e tutto quel che serve per accogliere donne e bambini e farli sentire a casa, la Croce bianca si è mossa per il trasporto.

"Come per le altre emergenze ci siamo subito messi a disposizione - ha detto Achille Guastalli, che teneva stretto stretto il piccolo - a Firenze ho visto tanti pullman polacchi pieni di donne bambini, è stato straziante". "Ringraziamo la comunità che li ha accolti - ha aggiunto il primo cittadino Roberto Valettini - è stato un momento emozionante e commovente l’arrivo di questa famiglia, io ho avvisato il prefetto del loro arrivo, siamo il primo comune della provincia a ospitare ucraini in fuga dalla guerra. L’umanità sta in questo".

Le mamme erano stanche, si sono accomodate sui divani e non vedevano l’ora di poter arrivare in quella che sarà la loro casa in futuro. Felicissima di poter riabbracciare i nipoti era la nonna. "Sono stata sempre in contatto telefonico con loro - ha detto - avevo tanta paura, la notte non dormivo sapendo la mia famiglia chiusa in un bunker, coi bambini. Hanno fatto un viaggio tremendo per arrivare in Italia, sono contenta di averli qui con me".

Monica Leoncini