A San Terenzo Monti il carro che portò i morti usato come altare

A Valla durante la Santa Messa il parroco ha chiamato a parlare tre superstiti dell’eccidio nazista del 1944

Alcuni abitanti di San Terenzo presenti alla Santa Messa celebrata ieri mattina

Alcuni abitanti di San Terenzo presenti alla Santa Messa celebrata ieri mattina

Massa, 20 agosto 2019 - Come altare è apparso un vecchio carro agricolo: un carro da buoi che ha trasportato bigonci d’uva, grano, foraggi, legname, patate e...cadaveri. Era uno dei carri che 75 anni fa servirono ai sopravvissuti per trasportare i corpi delle vittime della strage nazista di San Terenzo Monti. Dalla Fattoria di Valla, il luogo del massacro, fino al cimitero distante oltre due chilometri. Una montagna di morti: ben 107 a Valla e 53 al ponte di Bardine: non numeri dovuti al caso, ma alla macabra contabilità nazista, a seguito del proclama di 10 civili passati per le armi ogni soldato tedesco ucciso. Ma c’era anche una vecchia barella, la stessa utilizzata da alcune donne di San Terenzo Monti per soccorrere un soldato tedesco ferito.

E’ su questo “carro del dolore”, trasformato in altare che ieri mattina monsignor Antonio Vigo, ordinario episcopale per le Forze Armate del Sud Italia ha celebrato la Santa Messa sul campo, nella Piana di Valla. Due lunghi filari di cipressi che hanno accolto una moltitudine di persone.Tutte con le lacrime agli occhi, rapite dalla forza carismatica di questo prelato che è riuscito a far rivivere quel periodo di terrore facendo intervenire tre sopravvissute: tre donne del paese che, scosse dall’emozione, hanno narrato dall’altare le tragedie occorse a loro stesse e alle loro famiglie decimate dalla follia nazista. Al termine dell’omelia, un applauso lunghissimo ha accompagnato l’intervento di Monsignor Vigo, “il prete generale” come viene chiamato di solito e com’è conosciuto questo religioso, originario di Vicenza, un sacerdote amato e rispettato in un’infinità di parrocchie della Lunigiana. Ed al termine della cerimonia religiosa, tutti a congratularsi con lui; chi lo abbracciava, chi gli stringeva le mani. «Mai udita un predica di questo livello – ripeteva un’anziana signora del posto –. Oggi, dopo 75 anni a Valla è stata vissuta una autentica pagina del Vangelo».