A Massa trecento adepti per il 'pastore'

Si ritrovano in una vetreria dove Paolo Vita fa da guida spirituale

Paolo Vita, imprenditore e musicista ,è il “pastore” di ben trecento adepti

Paolo Vita, imprenditore e musicista ,è il “pastore” di ben trecento adepti

Massa, 4 aprile 2019 - Sono  di Canevara, della zona Debbio, e si professano «pastori» di una chiesa evangelica protestante. La loro popolarità è scattata con la trasmissione 'Pomeriggio Cinque' (andata in onda nei giorni scorsi) condotta da Barbara D’Urso: qualcuno avrebbe fatto una segnalazione. Paolo Vita e sua moglie Ketty, “pastori” del Centro Cristiano Massa Carrara, sono stati raggiunti da una giornalista della trasmissione e hanno risposto alle domande della D’Urso.

Il centro è ospitato nel capannone di una vetreria in via Aurelia Ovest e sono tanti gli adepti che seguono le attività (circa 300). Adepti che, secondo le testimonianze, riceverebbero del bene spirituale attraverso le preghiere dei due pastori tanto da ricompensarli con doni materiali, come nel caso di una ragazza, Eleonora, la quale, dopo la morte del suo compagno in un incidente, ha acquistato per i coniugi Vita una Range Rover del valore di 60mila euro, quale ricompensa per l’assistenza spirituale. E fin qui, non ci sarebbe nulla di strano, se non la dichiarazione di Eleonora quando ha affermato che, entrando in intimità con Dio, attraverso la preghiera, una voce le ha fatto capire che «doveva regalare una Range Rover ai pastori».

C’è stata poi la testimonianza di un’altra giovane adepta sul caso non tanto chiaro di un aborto. Pare che la ragazza, dovendo abortire per una grave malformazione fetale, fosse stata invece indotta dai pastori a tenersi quel figlio «che sarebbe nato sano», smentendo quindi la diagnosi medica. La giovane ha comunque abortito «contravvenendo al volere cristiano» ma i pastori le sono stati comunque vicino. Insomma, attraverso la preghiera, Paolo Vita, dichiara di entrare in contatto con Dio, essendo lui un suo prescelto. Il fatto ha suscitato molta curiosità in città, tanto che l’amministratore della pagina Facebook “Sei di Massa”, dove tante persone si sono scatenate, ha scritto che «di post su D’Urso e i suoi argomenti ce n’è già abbastanza, tutti quelli nuovi saranno eliminati, quelli già presenti, se degenereranno, saranno bloccati». Paolo Vita si è presentato come imprenditore e musicista, ma ha dichiarato di aver scelto di seguire la strada della preghiera.

Al telefono del Centro Cristiano Massa Carrara, risponde un’adepta, Samanta, che si dichiara dispiaciuta per l’esito della trasmissione con la D’Urso e soprattutto per i post che spopolano sui social: «Non è così come siamo stati descritti – osserva -. Siamo vittime di calunnie e offese, anche verso la moglie del pastore. Non siamo truffatori o gente che plagia le persone. Se quella ragazza ha voluto donare una Range Rover ai pastori è perché si è sentita di farlo». Sulla pagina Fb interviene anche una signora, A. G. dichiarando di essere stata «miracolata. Posso dimostrare di non aver più il tumore al fegato: ho la documentazione».

La donna dichiara di essere entrata nel capannone «a braccio», ovvero sorretta da altre persone « e sono uscita con le mie gambe, mentre all’ospedale mi avevano dato per spacciata. Il mio fegato si è completamente rigenerato tra lo stupore dei medici. Anch’io non ho una spiegazione e non ho parole: so solo che sono entrata portata a braccio sfinita e sono uscita con i miei piedi». Nel capannone i fedeli si incontrano tre volte la settimana per una preghiera collettiva. Da alcuni testimoni pare che durante gli incontri alcune persone cadano in trance, risvegliandosi solo con il tocco del pastore.