A Massa ragazzi in piazza per il 'diritto allo studio'

Stamani manifestazione apartitica per "avere scuole adeguate e sicure". Corteo nel centro storico con tappe davanti agli istituti

Studenti massesi davanti a  Palazzo Ducale, sede della Provincia

Studenti massesi davanti a Palazzo Ducale, sede della Provincia

Massa, 17 gennaio  2020 -  «Scenderemo in piazza per la nostra sicurezza e per vedere tutelato il nostro diritto allo studio in posti adeguati". Così Jonathan Larcombe, a nome di tutti gli studenti di Massa-Carrara, spiega il perché scenderanno in piazza stamani. Il ritrovo è previsto alle 8.30 in piazza Garibaldi e verranno percorse tutte le strade del centro storico, con un tour di fronte agli Istituti del centro città: Liceo "E. Fermi", Liceo "F. Palma", Liceo "P. Rossi" e Liceo "G. Pascoli". Le scuole che hanno deciso di prendere parte alla manifestazione apartitica e apolitica sono: l’Istituto Alberghiero "G. Minuto", il Liceo "G. Pascoli", il Liceo "E. Fermi", l’IIS "A. Meucci", l’Istituto "E. Barsanti", l’Itis "G. Galilei" di Carrara e le "Einaudi Fiorillo" di Marina di Carrara.

Lo scorso 8 gennaio a scendere in piazza erano stati gli studenti dell’alberghiero di Marina di Massa per le aule inagibili e per i termosifoni spenti, e adesso, a distanza di 10 giorni, la maggior parte delle scuole della provincia si fa forza a vicenda per non rimanere in silenzio di fronte al crollo di parte del solaio di una classe del liceo "Pascoli". "Le criticità nelle scuole sono davvero tante ed è inaccettabile per noi studenti, professori e tutti coloro che operano nella scuola, continuare a svolgere le consuete lezioni in queste condizioni. Questo nostro sciopero vuole essere un messaggio per la regione Toscana e speriamo che si evolva successivamente in un movimento studentesco nazionale per sottolineare la necessità, delle province di tutta Italia, di fondi monetari per ritrovare la giusta sicurezza all’interno delle scuole italiane" conclude Jonathan Larcombe. Per raggiungere il loro obiettivo gli studenti chiedono inoltre la collaborazione e il sostegno dei professori, dei genitori e di tutta la cittadinanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA