A Massa e a Carrara arrivano i resti di Santa Bernadette

Dal 4 al 7 messe e riti a Massa, Avenza, Aulla, Pontremoli e Fivizzano

Bernadette Soubirou fotografata a Lourdes

Bernadette Soubirou fotografata a Lourdes

Massa, 26 aprile 2019 - La diocesi di Massa Carrara Pontremoli accoglie le spoglie di Santa Bernadette Soubirous. Per i 175 anni dalla nascita e i 140 dalla morte della pastorella francese, alla quale apparve per la prima volta la Madonna l’11 febbraio 1858, sono 33 le diocesi italiane che si alterneranno nell’esposizione e venerazione delle reliquie della veggente. L’urna, con una costola della santa, ora è ad Alessandria, poi dal primo al 4 maggio sarà a Modena. E dalla città emiliana arriverà a Massa. In provincia resterà dal 4 al 7 maggio. Saranno giornate intense.

L’arrivo è previsto sabato 4 maggio alle 15 nella chiesa di San Pio X. Dopo l’accoglienza, alle 17,30 ci sarà la Santa Messa. Alle 21, al Santuario dei Quercioli, veglia di preghiera. E qui il reliquiario sarà custodito per la preghiera tutta la mattina di domenica. Nel pomeriggio partenza per Avenza, chiesa di San Pietro. L’arrivo è previsto alle 17, poi Vespri, Santo Rosario e alle 18 Santa Messa e processione. La sera, l’urna andrà a San Caprasio ad Aulla dove alle 21 ci sarà la veglia di preghiera. Lunedì 6, sempre ad Aulla, al Monastero delle Clarisse Santa Messa alle ore 7,30. Nel pomeriggio partenza per Fivizzano, chiesa dei Santi Iacopo e Antonio. In tarda mattinata è prevista l’accoglienza del reliquiario, alle 17 il Santo Rosario e alle 17,30 la Santa Messa. L’ultima “tappa“ a Pontremoli, chiesa San Lorenzo Marire con la veglia di preghiera alle 21 di lunedì. Martedì 7 alle 17,30 c’è la Santa Messa e alle 21 il Santo Rosario. Poi la reliquia ripartirà per Vercelli.

Ma chi era Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes? Malaticcia, analfabeta, ha 14 anni il giorno in cui nel 1858 gli appare per la prima volta la Madonna. Seguiranno altre 17 visioni, sempre nella grotta di Massabielle, a Lourdes, che nei decenni successivi diverrà il fulcro del culto mariano, metà di pellegrinaggio per milioni di malati in cerca di guarigione e conforto. Eppure Bernadette sin dall’inizio non ha vita facile nel farsi credere dalla Chiesa cattolica di allora. Tanti la prendono per un’imbrogliona. Sottoposta a rigorosi interrogatori, risoluta e paziente, la pastorella non cade mai in contraddizione. Neanche davanti ai vescovi, una cinquantina, che a turno la incontrano per provare la sua attendibilità, mentre, senza il loro placet, la grotta di Massabielle s’ingrossa di devoti della Vergine. A ciascuno dei suoi esaminatori Bernadette racconta sempre la stessa versione. Non toglie, né aggiunge nulla. Per lei, più che essere creduta, è importante riferire quanto ha visto. «Non sono stata incaricata di farvi credere – replica a chi resta scettico –. Sono stata incaricata di riferire». A 22 anni la giovane mantiene fede alla promessa di farsi suora. Un tumore alle ginocchia la porterà alla morte a soli 35 anni. Per tutta la sua vita da religiosa non rinuncerà mai alle consegne ricevute dalla Vergine: preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori.