Ristruttura casa e trova dietro l'armadio 30 milioni di lire

L'amarezza di un professore quando ha scoperto che Bankitalia non li avrebbe cambiati in euro

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Massa Carrara, 19 aprile 2018 - Nel 2015, dopo molti anni dalla morte della madre, ha dato inizio ad alcuni lavori di ristrutturazione di un appartamento ereditato da quest'ultima. Nell'anfratto di un armadio a muro ha ritrovato 30 milioni del vecchio conio in tagli da 50, 100, 500 mila lire. Protagonista un professore di Massa. Al suo stupore è però seguita l'amarezza quando allo sportello Bankitalia gli era stato detto che il cambio in euro non è era più possibile. Se è vero infatti che era stato stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro è altrettanto vero - come sostiene ampiamente la giurisprudenza - che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire.

L'uomo, per far valere le sue ragioni si è quindi rivolto a uno studio legale. Intanto alcuni cittadini, in casi praticamente identici avevano sollevato l'illegittimità costituzionale del decreto Monti (art. 26 D.L. 121 del 6.12.2011) che aveva sancito l'immediata decadenza del cambio della lira in euro. Poi la sentenza 216/2015 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità della norma Monti, riportando il nostro Paese sulla lunghezza d'onda degli altri Paesi della Comunità' europea. L'uomo, secondo i legali, riavrà i suoi soldi.