Vanni: passione, talento e al fianco dei big

E’ uno dei pochi piloti della nostra terra ad aver disputato corse di velocità in ambito "Fia", la Federazione internazionale

Passione e talento. Un binomio inscindibile, perché, se queste caratteristiche non si fondono in una perfetta osmosi ed unione, diventa davvero difficile poter eccellere. In qualsiasi campo. Qualità che ha avuto Roberto Vanni, lucchese di Santa Maria del Giudice, adesso 38 anni, un lavoro stabile, ma tempo fa astro nascente dell’automobilismo nazionale e non solo.

La sua è una storia particolare, perché è uno dei pochi lucchesi ad aver disputato corse in ambito FIA, acronimo di Federazione Internazionale dell’Automobilismo, ai massimi livelli possibili. Come fosse la Champion’s League del calcio. Dopo aver praticato il kart da adolescente, (ma non competizioni, solo giri liberi), Vanni si è formato alla cosiddetta Università dei piloti: la famosa scuola inglese Henry Morrogh. Era il 2003. Ad appena 19 anni, il nostro protagonista esce con l’equivalente di una "laurea" nella velocità. Nel saper condurre una vettura da competizione. Dato questo da non tralasciare, anzi, da sottolineare, visto che il self-made-man, l’uomo che si è fatto da solo, va bene. Ma quando si parla di rischi è bene saper superare anche la pressione e le difficoltà che possono nascere quando si è dentro una... scatola che viaggia a 250 chilometri orari.

"Grazie a quelle qualifiche ho cominciato con le categorie minori – spiega Vanni – nei challenge, specialmente nella formula Ford, monomarca. Nel 2009 ho partecipato alla 100 Miglia di Magione, nel perugino, con una Ferrari 360 GT della scuderia “La Na”. Ho accumulato presenze nei campionati Turismo, in Super Cup Coppa Italia dove, nel 2019, ho ottenuto il secondo posto assoluto della seconda divisione".

Esperienza che viene accumulata e, nel 2020, il clou della carriera: "Sì, perché alla guida di una Lola F3000, sono stato in gara con altre monoposto che hanno partecipato a mondiali di Formula uno: Toro Rosso, Benetton, Jaguar, ovviamente con classifiche separate. Penso che siamo in pochi ad aver disputato queste gare in ambito ufficiale FIA".

Questa la storia. Ma il presente e il futuro imminente è fatto ancora dal brivido della competizione. "Infatti – conclude Vanni – sarò presente nel prossimo week-end al Grand Prix di Pau, in Francia, a circa trenta chilometri da Lourdes, gara su un tracciato cittadino, molto simile a Montecarlo di Monaco, ma, forse, ancora più difficile. Sono stato invitato dall’ amico Chris Vernet, pilota francese, conosciuto alla scuola Morrogh e lui oggi si occupa di organizzare gare in terra transalpina".

Massimo Stefanini