Forse ci siamo. Sta, infatti, per concludersi il "closing" per la cessione della Lucchese al gruppo Bulgarella e dunque il prossimo passo sarà la firma di fronte al notaio. Nessuno in società ha voluto indicare un giorno preciso, che potrebbe essere domani, oppure alla fine della settimana, però si può tranquillamente affermare che sta per concludersi l’avventura di Vichi e soci, avventura iniziata 4 anni fa, alla guida della società rossonera. Anche se ovviamente nessuno conosce ancora i contorni dell’operazione, ammesso poi che vengano divulgati (ci crediamo poco…), il fatto che il gruppo che fa capo all’imprenditore siciliano, ma da anni "trapiantato" in Toscana, Andrea Bulgarella, sia deciso a rilevare le quote della società rossonera, getta nuovi e più intriganti scenari sul futuro tecnico della vecchia Pantera. A questo punto non resta che aspettare che il presidente Vichi esca da un più che logico, attuale riserbo ed annunci alla città e ai tifosi che la Lucchese è passata in mani sicure, come è sempre stato l’obiettivo degli attuali dirigenti. Dagli imminenti sviluppi societari, al calcio giocato. C’era una volta il fattore campo, che oggi sembra non esistere più. Basta dare un’occhiata ai risultati del turno infrasettimanale per avere la conferma. Su 10 partite, ben 6 sono terminate con altrettante vittorie esterne (la più pesante l’ha conquistata la Carrarese a Gubbio), appena 2 i successi casalinghi e 2 i pareggi. Uno di questi è stato ottenuto dalla Lucchese contro il San Donato Tavarnelle, trascinato dall’ex rossonero Federico Russo. E’ stata una gara scoppiettante, giocata a viso aperto, con almeno 4-5 palle gol per parte, vanificate in parte dalla poca lucidità degli attaccanti sottorete e in parte dalla bravura dei due portieri, Biagini tra gli ospiti, Cucchietti tra i padroni di casa. Il problema che è sotto gli occhi di tutti riguarda la mancanza di "cattiveria" sottorete, perché sono troppe le gare nelle quali la squadra ha costruito molto, ma non ha raccolto in proporzione. A sbagliare sono un po’ tutti, in particolare gli attaccanti, come martedì sera contro il San Donato, quando a fare… cilecca davanti a Biagini sono stati due volte Rizzo Pinna, due Panico, una a testa Bruzzaniti e Bianchimano. Rimedi veri e propri non esistono. L’unica cosa che soprattutto gli attaccanti devono fare è quella di non smettere di provarci, ovviamente, con più "cattiveria", perché, se da una parte anche i pareggi servono a smuovere la classifica, dall’altra non permettono di attestarsi, come la squadra meriterebbe, in una posizione di classifica che non sia soltanto dentro la futura "griglia" dei play-off. Se l’obiettivo è quello di centrare il sesto-settimo posto, in modo da disputare almeno una gara extra time in casa, sarà indispensabile che la Lucchese non getti più alle ortiche certe occasioni e che vinca le partite nel corso delle quali ha prodotto molto e dove invece si è dovuta accontentare di un pareggio. Ora aspettiamo che entri in forma un giocatore come Fabbrini per vedere se si alzerà anche l’asticella in zona gol. Emiliano Pellegrini