Lutto nel ciclismo: è morto Michele Fanini. Fu lui a scoprire Mario Cipollini

Il dirigente sportivo, conosciutissimo nel mondo sportivo lucchese e nazionale, aveva 74 anni ed è stato colto da malore. E' stata disposta l'autopsia

Michele Fanini

Michele Fanini.

Lucca, 4 novembre 2019 - Lutto per il mondo del ciclismo lucchese e nazionale: è morto,  in seguito a un improvviso malore, Michele Fanini, fratello di Ivano (patron di Amore e Vita), Brunello (padre di Micjhela e presidente della società a lei dedicata) e Pietro, tutti molto conosciuti nel mondo delle due ruote.

Michele lascia la moglie Assuntina e i figli Cristina, Lorenzo e Manuel, quest’ultimo direttore generale della “Pro Cycling Team Fanini”, società femminile a livello professionistico. Molto riservato, gran lavoratore dietro le quinte Michele era apprezzato da tutti per la sua bontà d’animo, per la sua disponibilità e per le sue grandi capacità nell’ambiente ciclistico. “Michele, tanto per dare un’idea – a parlare è un commosso e affranto Ivano Fanini – è stato il primo a mettere sulla bicicletta un giovanissimo Mario Cipollini; ne aveva subito intuito le potenzialità”.

Michele, come ogni Fanini che si rispetti, aveva allestito diverse formazioni prediligendo i giovanissimi e i dilettanti. Negli ultimi anni, però, a causa anche di qualche acciacco, aveva preferito staccare la spina anche se aveva continuato a seguire le vicende che riguardavano le società ciclistiche del figlio e dei fratelli. “Era anche un bravissimo meccanico – aggiunge Brunello Fanini – pensa che per tanti anni tutti i campioni andavano da lui per farsi mettere a punto la bici”. Fra i suoi ricordi più cari c’è l’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Michele Fanini era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale San Luca di Lucca per effettuare degli esami; la sua morte ha colto tutti di sorpresa per questo è stata disposta l’autopsia. La data dei funerali verrà decisa dopo il riscontro autoptico.