Mezz’ora scintillante, poi blackout "Difficile spiegare cosa è successo"

Migration

Dopo quella prima mezz’ora, con il Real Forte Querceta in vantaggio di una rete e in totale controllo, l’esito della gara sembrava una pura formalità. Qualcosa invece si è inceppato nell’ingranaggio versiliese: un black out difficile da comprendere che ha innescato il ribaltone di un Sasso Marconi che, alla fine, ha vinto con merito. "C’è molta amarezza – ammette Dario Lazzini, oggi sulla panchina del Real a causa della squalifica di Vitaliano Bonuccelli – nella prima parte di gara siamo stati padroni del campo e avremmo meritato di segnare anche il 2-0. Poi è successo qualcosa difficile da spiegare: abbiamo preso due ripartenze e lì forse ci siamo spaventati. La fortuna non ci ha certo aiutato, il gol dell’1-1 è arrivato a tempo scaduto, ma nella ripresa non abbiamo fatto bene". La rete in apertura di Meucci aveva illuso tutti: nonostante l’immediato vantaggio, il Real FQ ha continuato a spingere sfiorando a più riprese il raddoppio. Poi il buio: un paio di ripartenze concesse con leggerezza, la decisione di abbassare la posizione di Grassi e il Real Forte Querceta non si è ripreso più: "Nei prossimi giorni analizzeremo gli errori – continua Lazzini – anche se non c’è molto tempo visto che mercoledì saremo di nuovo in campo (trasferta a Forlì, ndr). Questa sconfitta complica i piani ma dobbiamo trovare la forza per ripartire. È un periodo che non ci gira bene, novantanove volte su cento l’occasione finale di Lazzarini finisce in rete invece il portiere del Sasso Marconi ha compiuto una parata incredibile. La decisione di spostare Grassi davanti alla difesa? Stavamo soffrendo le loro ripartenze, c’era la necessità di dare maggiore equilibrio".

A poco è valso il primo gol tra i grandi di Alessandro Meucci. "Peccato, avrei voluto festeggiare con un risultato positivo. Purtroppo non siamo stati fortunati, avremmo meritato almeno il pareggio, purtroppo non abbiamo sfruttato le tante occasioni per andare sul 2-0. Lì sarebbe cambiata la partita".

Michele Nardini