Lucchese: allenatore, Deoma cala un tris

Oltre a Maraia, già in pole position nelle scorse settimane, spuntano fuori i nomi del giovane Contini e del giramondo Banchini

Una volta che, nel mondo del calcio, è uscita la notizia che la Lucchese sarà gestita per il quarto anno consecutivo da Vichi e soci, dopo il clamoroso dietrofront del gruppo australiano, al direttore sportivo Daniele Deoma sono arrivate le offerte di decine di allenatori attualmente "disoccupati". Anche nomi di prestigio, a conferma che la Lucchese ha sempre un suo "appeal".

Rinunciando ad una giornata di mare, Deoma è rimasto in sede a lavorare, ad esaminare decine di profili di allenatori. Una scelta tutt’altro che semplice, perché il nuovo tecnico dovrà rispondere a precisi requisiti tecnico-economici e caratteriali, oltre ad avere esperienza della categoria. In sostanza un uomo che sappia far giocare bene la squadra e sia in sintonia con la società e in particolare con il diesse Deoma, un po’ come è accaduto lo scorso anno con Guido Pagliuca.

Per quel poco che è trapelato, la "rosa" dei papabili alla panchina rossonera dovrebbe comprendere tre… petali. Il più esperto è sicuramente Ivan Maraia, 54 anni, dieci anni nel Pontedera (cinque come vice di Indiani, poi cinque da allenatore in prima). Uno che conosce molto bene la categoria e che, con i granata, ha raggiunto importanti risultati. Modulo preferito, il "3-5-2". Viene giudicato un "aziendalista".

Il più giovane è Matteo Contini, 42 anni, lombardo di Varese, due stagioni nella Pergolettese, poi alla Giana Erminio. Modulo preferito, anche qui il "3-5-2". Le sue squadre hanno offerto un buon calcio. Come si può vedere, è un tecnico di prospettiva che ha lavorato bene con i giovani.

Il terzo profilo che sembra riscuotere i maggiori consensi è quello di Marco Banchini, 42 anni, da Vigevano, che vanta un curriculum interessante. Per arrivare ad allenare tra i professionisti in Italia, Banchini, lo scorso anno alla Vis Pesaro, squadra che alla Lucchese tolse ben sei punti, ci ha messo anni e anni di ricerca. Tanta applicazione, costante studio e viaggi alla scoperta di modi di giocare e vivere diversi dal nostro. Da Malta all’Albania, fino alle Isole Vanuatu, in Oceania: Banchini ha allenato in quattro nazioni diverse. Tornato in Italia nel 2016, dopo quasi tre anni all’estero, ha voluto conoscere al meglio i gironi della serie "C", come vice prima al Siena, poi alla Casertana. Infine la panchina del Como da primo allenatore: due anni e mezzo fatti di grandi risultati (come il record italiano di punti in serie "D") e culminati con la promozione dalla "D" alla "C". Lo scorso anno a Pesaro.

Questo un concetto al quale il trainer è molto legato: "Vogliamo portare i giovani a crescere ed è per questo che scendiamo sempre in campo con molti Under 21 tra i titolari. La maturazione di questi ragazzi, che spesso arrivano dalla “Primavera”, mi rende orgoglioso. E questo è possibile anche grazie ai “senatori” dello spogliatoio che, oltre al buon rendimento in campo, aiutano i meno esperti a migliorare e stanno portando la mentalità giusta nella testa dei ragazzi. Sono di grande aiuto".

La scelta di Daniele Deoma, cadrà proprio su Marco Banchini? Lo sapremo nel giro di 24 ore.

Emiliano Pellegrini