Iurlaro: "Continua a non piacermi l’approccio della squadra alle gare"

Dopo il ko il coach mette i puntini sulle “i“. Spreafico sbaglia in fondo, ma ottima la sua gara fino a quel momento

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Quando, a sirena suonata e dopo aver messo dentro i primi due, Laura Spreafico ha sbagliato il libero che avrebbe fissato il punteggio sul 73 pari e portato Gesam ai supplementari, alla giocatrice qualche lacrima è scesa, sia per delusione che per rabbia. La brava Laura, fin lì, era stata in campo più di 31’ e, non solo con il tiro dalla lunga, aveva guidato la rimonta lucchese che, per poco, non sfociava nella vittoria.

Nessuno tra i presenti al PalaTagliate l’ha condannata; quei presenti che, per la prima volta in stagione, hanno tributato qualche minuto di sentiti applausi alla squadra, dimostrando che, al di là della sconfitta, la prestazione è piaciuta ed i tifosi, come è logico, si sono divertiti. Se permettete, però, l’episodio chiave che ha letteralmente castrato la rimonta di Gesam, che per inciso stava riuscendo lo stesso, è stata la pallonata che Romeo ha rifilato al setto nasale di Alessandra Orsili, privando Lucca di una giocatrice in trance agonistica, capace di segnare 14 punti con 35 dal campo e 78 ai liberi e di trascinare letteralmente le compagne in un crescendo rossiniano che, anche a nostro avviso, avrebbe portato Gesam Gas e Luce al successo.

I duecento sugli spalti del palazzetto hanno protestato a lungo all’indirizzo degli arbitri e della giocatrice avversaria. Volendo vedere solo il bicchiere mezzo pieno, rimane comunque negli occhi una bella partita, giocata a buon ritmo e con Le Mura che ha sciorinato una prestazione convincente, ponendo qualche interrogativo in più sulla brutta partita di sabato scorso con Costa Masnaga.

La sensazione di chi scrive è che Gesam giochi meglio con le squadre più forti, che non attuano il "catenaccio" della difesa a zona, ma giocano e lasciano giocare. Coach Iurlaro, invece, dà la colpa al ritmo forsennato di questo inizio di torneo, con quattro partite in 17 giorni: "Non siamo pronti per poter preparare tre gare in una settimana con ragazze giovani, che è impensabile allenare anche il giorno dopo una partita, quindi le puoi solo mettere davanti ad un video per preparare le cose - ci dice l’allenatore - . Detto questo continua a non piacermi l’approccio della squadra alle gare. L’ho detto alle ragazze ed ho spiegato loro che dobbiamo essere una squadra operaia, che va in guerra con dieci giocatrici dieci e non con tre o quattro.

Questo a prescindere dall’americana che deve arrivare, perché certe cose, americana o no, se non le facciamo ora non le facciamo a prescindere". Si torna in campo sabato prossimo, sempre in casa, con Venezia.

Antonio Piscitelli