Il Seravezza ha già tante certezze ma va risolto un ’rebus’ in mediana

L’allenatore Vangioni nel 4-3-3 vede Granaiola solo da mezzala e impiega il 2003 Vietina regista. In rosa c’è pure il play Monacizzo

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Già archiviato il pareggio senza reti contro l’ottimo Città di Castello, il Seravezza si proietta sulla prima trasferta ufficiale della stagione: quella di domenica prossima a Grosseto (il numero di matricola maremmano è quello dell’ex Roselle che nella stagione 201617 del primo Vangioni fu sanguigna antagonista dei verdazzurri per la vittoria del titolo in Eccellenza). Grosseto che per altro in campionato è partito malissimo prendendo 3 sberle dal pur quotato Poggibonsi. E dunque i grifoni vorranno subito rifarsi. Ma il Seravezza non vorrà esser da meno, cercando di andare alla conquista dei 3 punti. Sulla via del recupero c’è l’esterno sinistro basso Nicolas Bresciani, il quale quando tornerà a disposizione renderà la catena mancina verdazzurra un vero lusso... con lui che cavalca andando sul fondo per i cross e Camarlinghi davanti che pattina palla al piede partendo larghissimo per poi tagliare dentro accentrandosi sul destro.

La tirata sfida col Città di Castello ha lasciato in eredità una riflessione tattica: fra le cose migliorabili in questo nuovo bel “Seravezza 2.0“ del “Vangioni bis“ c’è il giro palla in mezzo al campo, velocizzabile con un play basso più rapido di pensiero e di tocco. Al momento nel 4-3-3 verdazzurro viene visto più come regista il 2003 Vietina che però rende meglio da mezzala. Ma come braccetti sembrano intoccabili capitan Granaiola e il forte Putzolu. In panchina intanto c’è un Monacizzo (ex GhiviBorgo e Fezzanese, scuola Atalanta) che spinge per giocare e avrebbe caratteristiche per fare “il Brozović“ del Seravezza. Vedremo cosa s’inventerà ’La Faina di Gallicano’ nel gestire una rosa così ampia e profonda nei “vecchi“. Intanto tra i giovani è già in uscita il mediano Zocco (2001) mentre il coetaneo Marco Maccabruni appena arrivato si è subito preso una maglia da titolare in difesa 2 volte su due.

Simone Ferro