Già al tramonto il progetto dei ‘lucchesi‘

Fuga di notizie sul futuro societario: potrebbe essere il segnale che si è incrinata la fiducia del gruppo di imprenditori

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Che fine ha fatto il progetto sbandierato ai quattro venti della ”Lucchese dei lucchesi” e che sarebbe durata a lungo grazie al restyling dello stadio di Porta Elisa? Domanda lecita se oggi, nel bel mezzo di un campionato a rischio retrocessione e alla vigilia di una partita delicatissima come quella di Pontedera, è venuta fuori la notizia che sarebbero stati presi dei contatti con un imprenditore londinese, disposto, addirittura, a diventare il ”padrone” del... vapore rossonero?

E’ perlomeno strano, per non dire fuori luogo, che ci sia stata questa fuga di notizie partita ovviamente dall’interno della società, a meno che non si sia voluto distogliere l’attenzione dei tifosi, che non crediamo siano particolarmente contenti della bruttissima piega che ha preso il campionato, con la prospettiva di un possibile, futuro, cambio di proprietà.

Intanto all’Acquedotto ieri è spuntato uno striscione "contro" l’attuale gestione tecnico-societaria. Sono diverse le valutazioni che possono essere fatte ad una vicenda i cui contorni sono tutt’altro che chiari. Non vorremmo, ad esempio, che sia subentrata una certa, diciamo così, "insofferenza" da parte del gruppo di imprenditori lucchesi, che due anni fa, dopo la ripartenza dalla serie D con alla guida tutti ex calciatori rossoneri, sposarono il famoso progetto lucchese, con tanto di nuovo Porta Elisa sullo sfondo, si impegnarono, così fu detto, a mettere sul "piatto" i soldi necessari per garantire un futuro tranquillo alla società.

Impegni economici che con la inattesa promozione in serie C, sono ovviamente aumentati, oltretutto nel contesto di una stagione, non solo più dispendiosa anche a causa del Covid (più di 50mila euro spesi fino ad oggi solo per fare i tamponi), ma che potrebbe richiedere nuova "linfa" fresca in vista della riapertura delle trattative di gennaio, nell’ottica di rinforzare una squadra in alcuni settori chiave come centrocampo ed attacco.

E poi diciamo anche un’altra cosa. Siamo sicuri che a questo manager britannico interessi rilevare la società nella malaugurata ipotesi che ritorni in serie D?. Se davvero si sta lavorando, sia pure sottotraccia, per trovare un nuovo acquirente, con la speranza che sia credibile e solvibile, visto che si parla di un cittadino britannico, per passare la mano, significa il fallimento dell’intero progetto, sia sportivo, che gestionale, che avrebbe dovuto durare per parecchi anni.

Infine non vorremmo che lo stesso gruppo imprenditoriale, che c’è alle spalle della società, sia preoccupato per il fatto che il discorso legato allo stadio è destinato a slittare di chissà quanto tempo, se è vero che il Comune ha richiesto all’Aurora Immobiliare di Frosinone un nuovo progetto, alla luce delle osservazioni che sono state fatte in sede di lettura della prima bozza arrivata nei mesi scorsi a palazzo Orsetti.

Comunque sia, non sarebbe male che la società, che si è sempre e giustamente vantata di fare le cose con la massima trasparenza, faccia chiarezza su una notizia che lascia un po’ perplessi e che non fa certo bene a chi deve scendere in campo oggi pomeriggio a Pontedera, in una partita almeno da non perdere.

Più che spostare l’attenzione sul futuro, sarà opportuno preoccuparsi di dare un bel calcio ad una crisi di risultati che non promette nulla di buono.

Emiliano Pellegrini