Gesam, i guai non finiscono mai Miccoli ko: sospetta frattura

La capitana, infortunatasi nella gara persa ieri con la Virtus, rischia di saltare la sfida di sabato con S.Giovanni

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GESAM GAS & LUCE

59

VIRTUS SEGAFREDO

92

GESAM LE MURA LUCCA: Pellegrini, Cappellotto 2, Tintori, Treffers 7, Natali 10, Tulonen 9, Parmesani 2, Bocchetti 7, Miccoli, Valentino, Gilli 7, Morrison 15. T2: 1544 (34%); t3: 730 (23%); tl: 812 (57%); rimbalzi: 43 (Tulonen 11); assist: 12 (Parmesani 3). All.: Andreoli.

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA: Del Pero 14, Pasa 13, Rupert 19, Barberis 2, Dojkic 13, Andrè 14, Zandalasini 9, Orsili, Laksa ne, Cinili 8. T2: 2956 (53%); t3: 921 (43%); tl: 77 (100%); rimbalzi: 48 (Rupert 8); assist: 25 (Dojkic 6). All.: Ticchi.

Arbitri: Bartoli, Castellaneta, Pallaoro.

Note: parziali 18-20, 28-46, 44-71; antisportivo a Bocchetti a 5’11’.

LUCCA - Poco importa il risultato, scontato già alla vigilia. Poco importa la prestazione, in fondo nemmeno negativa, malgrado i 33 punti di scarto finale. Importa solo l’infortunio di Maria Miccoli in questa ennesima serata sfortunata di Gesam, perché rischia di privare la squadra del suo capitano e di un perno del gioco lucchese. Le sensazioni non sono buone.

In partenza un’assenza per parte, con Frustaci che rimane in borghese per i malanni di stagione e Parker che non è nemmeno al seguito della squadra. In più coach Ticchi, visto che non ha necessità, tiene seduta in panca anche Laksa.

Solita partenza fatta di solo luci per Lucca che segna con continuità e recupera palloni contro una Virtus svagata che, come un vecchio diesel, ci mette un po’ a carburare. Allora il vantaggio interno arriva fino al 9-2 dopo 4’09”, con le varie Gilli, Treffers, Morrison e Natali in evidenza. Poi l’unica cosa, ma proprio l’unica, che non avremmo voluto vedere. Capitan Miccoli riceve palla all’altezza della linea dei liberi e si alza per tirare. La contrasta Rupert che la stoppa e, nel contrasto, la biancorossa rimane lì, tenendosi la mano destra. La gravità dell’infortunio è lampante anche dalla tribuna, per gli atteggiamenti di una giocatrice abituata a sopportare dolore e avversità.

Soccorsa, viene portata negli spogliatoi e, poi, all’ospedale "San Luca" per una sospetta frattura di due dita. Sull’entità, giocoforza, saremo più precisi domani; ma non averla sabato prossimo, nella sfida per evitare l’ultimo posto con San Giovanni Valdarno, sarebbe l’ennesima beffa di questa sfortunatissima stagione di Le Mura.

Tornando al match, Bologna mette la testa avanti e chiude il primo quarto sul 20-18 e la partita nel secondo. Dove Gesam non segna per 4’07” e, quando lo fa, le felsinee son fuggite via a +13. Il ritornello è sempre lo stesso: palla nel pitturato, dove le varie Rupert e Andrè sono preponderanti, per non parlare di Cinili. Se, poi, serve, sanno tirare anche da fuori le "V" nere, con 510 da tre dopo 20’.

Il 46-28 esterno al riposo è già una sentenza; i 20’ che restano sono, già, "garbage time". Dal quale peschiamo i tre tiri consecutivi a bersaglio da oltre i 6.75 metri di Tulonen in 1’30” che hanno ravvivato un po’ un terzo quarto "depressivo" delle lucchesi, quando stavano per alzare bandiera bianca anzitempo. Poi i tanti minuti in campo di Cappellotto ed il passaggio sul parquet per Valentino e Tintori.

Parlare di quello che sul parquet si stava vedendo è inutile: troppa la forza anche delle seconde linee bolognesi che hanno maramaldeggiato senza incontrare troppa resistenza. Ma lo sapevamo anche prima.

R. L.